Ulteriormente emergono significativi elementi dalle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia nonché dall’esito di una indagine della Procura di Torre Annunziata del 2014, avente ad oggetto l’esame dei numerosi appalti affidati per il recupero ed il restauro dell’area archeologica di Pompei, “pilotati” in direzione sempre delle stesse imprese, tra le quali la “Società Mediterranea S.p.A.” aggiudicataria dei servizi di ristorazione, riconducibile al SAVALLE.
Nel corso delle indagini svolte dai finanzieri del G.I.C.O. di Palermo e dai carabinieri del R.O.S., sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è emerso, inoltre, come il SAVALLE abbia ricevuto un finanziamento da “Banca Etruria” grazie ai rapporti privilegiati avuti con un membro del C.d.A., in un periodo in cui le aziende del “Gruppo Savalle” erano in stato di decozione e, pertanto, prive di alcun merito creditizio.
Tra i numerosi beni sottoposti a sequestro spiccano il fabbricato adibito ad albergo di lusso sito a Mazara del Vallo (TP), attualmente gestito da una società totalmente estranea al provvedimento ablativo, la quale quindi prosegue regolarmente la propria attività di impresa, nonché alcuni conti correnti bancari attestati in Svizzera.
Il provvedimento ha quindi interessato, nel dettaglio, nr. 22 complessi aziendali, nr. 12 pacchetti di partecipazione al capitale di altrettante società, nr. 28 rapporti bancari (sia in Italia che all’estero), nr. 47 fabbricati e nr. 8 autoveicoli, per un valore complessivo stimato in € 62.922.867,00.
Le società sottoposte a sequestro sono state già affidate ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Trapani – S.M.P., il quale già da oggi gestisce le aziende nell’interesse della collettività, dei clienti, dei fornitori e dei dipendenti.
COMUNICATO STAMPA
Guardia di Finanza – Comando Provinciale Palermo
Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri
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AUTORE. Comunicato Stampa
Speriamo che l’affidamento amministrativo non sia riconducibile ex post al sistema Saguto