Pubblichiamo di seguito la lettera aperta invita da Serena Navetta del Tribunale per i diritti di Castelvetrano
AUTORE. Serena NavettaEgregia Commissione Straordinaria,
nella qualità di Responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato sez. Castelvetrano vorrei invitarvi a qualche riflessione che umilmente il TDM in maniera azzardata vi invita. Appena insediati, abbiamo avuto modo di conoscerci in occasione di una triste realtà durante il periodo estivo, la mancanza di passerelle per l’ accesso dei disabili sul territorio di Triscina e Selinunte.
Vi siete subito messi a sostegno di questo diritto negato insieme al TDM ed alle onorevoli Associazioni che ci hanno supportato e tutto vi ha fatto onore. Tutto sembrava avere un inizio di speranza e cambiamento a Castelvetrano. Vi ho conosciuto personalmente e siete tre persone splendide.
Ma poi vi abbiamo perso per strada, fra le montagne di rifiuti e l’ acqua maleodorante. Problematiche spero che si risolvino presto e definitivamente magari con una giusta differenziata. Castelvetrano in questi giorni è stata protagonista di una imponente campagna di sensibilizzazione sull’ importanza della donazione del midollo osseo con a capo il Tribunale per i Diritti del Malato.
Ci avete abbandonati. Lo Stato non ha aderito a questa importante battaglia, che nulla aveva a che fare con la mafia. Nulla aveva a che fare con la politica.
Una battaglia contro un cancro, che colpisce i nostri bambini. Non siete stati presenti la domenica durante il Quadrangolare e ci avete negato del nostro logo di Castelvetrano per il convegno di giorno 31 ottobre. Perché? Forse tali iniziative non erano meritevoli di partecipazione? O forse sono mafiosa ed ancora non lo so? Avete sbagliato. Ed il torto non l’ avete fatto a me Serena Navetta, non al TDM e nemmeno ai cittadini.
Avete fatto un torto ai malati leucemici, a quei bambini che si aspettano tutto da tutti, cose possibili ed impossibili, perché davanti le malattie non ci sono distinzioni alcuna. La città è sporchissima ed i volontari la ripuliscono. Gli animali sono abbandonati a se stessi e grazie ai volontari vengono curati e sfamati.
Durante le piogge la città diventa pericolosissima e grazie ai volontari i cittadini sono tutelati. Penso che i volontari debbano ricevere da parte vostra, ovvero dallo Stato un po più di rispetto. C’è una immensa parte di Castelvetrano che con dignità si porta egregiamente avanti e lo Stato non può e non deve creare difficoltà, semmai sostenere fortemente.
Castelvetrano non è solo mafia. Castelvetrano è altruismo, solidarietà, amore, dignita’ ed onesta’. Castelvetrano merita di più, molto di più, anche e soprattutto da voi che sostituite un’ intera amministrazione. Vi chiediamo non solo legalità, ma umanità e sostegni per riscattare la nostra identità. Noi siamo qui tutti, vi aspettiamo in un unico cammino di legalità e non parallelo.
Serena Navetta TDM Castelvetrano
Serena, il tuo pacato e rispettoso intervento, è la voce che da tempo auspicavo di sentire, visto che la “cultura” (in minuscolo) castelvetranese s’è rintanata nel proprio ego e non ha mosso un dito per gridare che il commissariamento a Castelvetrano non era un atto necessario. Ma questo è un altro tema. Negare la propria solidarietà e il patrocinio del Comune, che rappresenta la cittadinanza, non è stato un bel gesto, considerata anche l’alta valenza umanitaria dell’evento. Che dire? In certi casi non è meglio tacere ma gridare. Verrà il tempo che si griderà… ma le elezioni sono ancora lontane.
Signora Navetta mi complimento con lei per il suo coraggio a denunciare l’abbandono di CASTELVETRANO e dei castelvetranesi condannati dallo stato (commissari) a sprofondare e perire in una profonda ed irreversibile crisi economica e culturale tutto ciò perché questo paese ha dato i natali ad un famoso mafioso, e tutti gli altri cittadini? No loro non contano non interessano a nessuno che periscano pure.
Coraggiosa per questo. No in uno stato NORMALE il suo discorso sarebbe stata solo una sacrosanta protesta, ma in un momento in cui la città taceminacciata ed impaurita quello che lei dice dimostra tanto coraggio, mi associo alla sua denuncia, complimenti.
Ah quindi se la città sprofonda, la colpa è dei commissari.
Non è di quelli che avete votato finora è neanche della mafia.
La colpa è dei commissari.
Ma fatemi capire.
Quindi il commissariamento non era necessario…?
Un consigliere confida all’amico che darebbe la vita per Matteo Messina Denaro e che al posto loro, avrebbe ucciso un figlio ad un collaboratore di giustizia e per di più, questo amico/confidente è un altro consigliere e il commissariamento non era necessario?
Un altro consigliere si intrattiene con uno spacciatore e non era necessario?
Un sindaco va a chiedere i voti al parente di Matteo Messina Denaro e non era necessario?
Ma per favore.
Se lei non sa leggere quello che le succede intorno ed è contento di pagare pene che non gli competono, beato lei io nel mio piccolo continuerò a lottare per il ripristino della democrazia.
Ma cosa pensavate riuscissero a fare? A mia madre che, contattandoli gentilmente, denunciava la sparizione, dopo 50 anni di “utilità”, di un cassonetto rifiuti nella via Denaro (che fra l’altro “serviva” mezzo quartiere), non hanno né risposto né trovato una soluzione umana e matura. Che so, capire almeno se c’è qualche impiegato con un “troppo” spiccato spirito di iniziativa… Niente! Silenzio totale!… è che siamo tutti mafiosi e andiamo trattati come tali. Punto. Qualcuno al bar diceva che quasi stanno facendo rimpiangere Felice Junior….ed è quanto dire! :) :)
Io non so leggere quello che succede intorno a me?
Piuttosto mi capita di dire agli altri di aprire gli occhi e di vedere come purtroppo, la gente non si accorge di niente e vota sempre i soliti personaggi.
Castelvetrano per me è meravigliosa.
Sono stato lontano da casa per un lungo periodo e apprezzo cose che altri non apprezzano.
Peró tutto questo non toglie il fatto che ci sia anche la mafia è che sia potente.
Questo significa guardare sul serio ció che c’è intorno.
E se si parla di democrazia, non puó esistere finché avremo questa fogna maleodorante…
L’unica soluzione sarebbe fare gestire la cosa publica di Castelvetrano da personale estero, che so, svedesi, finnlandesi, tedeschi o svizzeri. Gli italiani dimostrano ripetutamente di non saperlo fare. L’unica cosa che sanno fare, e scaricare colpe e compiti sui cittadini, volontari e non. Se non di peggio.
Gentile Sig.ra Serena
Condivido pienamente la sua riflessione, io penso che raccolga il consenso della moltitudine dei castelvetranesi onesti che operano ogni giorno per sbarcare il lunario. Lo stato in tutti i suoi interventi sul territorio ha solo portato scompiglio e confusione, facendo appassire l’entusiasmo anche dei più ottimisti dei cittadini. Siamo ormai abituati a vedere buttare il bambino assieme all’acqua sporca.
Buona giornata a tutti
Ad una lettera di rammarico, così delicata e cortese nei toni, per un presunto comportamento ingiustifi-catamente negativo, molto grave, della Commissione straordinaria, questa avrebbe obbligo di rispondere e chiarire e non posso dubitare che lo farà.
Resta il fatto che gli interventi dei nostri concittadini, diversi dai pochi che hanno manifestato solidarietà hanno scantonato su argomenti e lamentele contro le accuse di mafia alla Città, i politici ecc. ecc. mi pare abbastanza del tutto fuori tema.
Noi castelvetranesi, e forse siciliani, abbiamo il brutto difetto, come diceva Tomasi di Lampedusa di non voler vedere i nostri difetti, e crederci sempre migliori di tutti, quindi mai responsabili…….
In primis, si dovrebbe smettere con il „noi siciliani …“. Certo, ogni etnia, popolo, regione e provincia ha indubbiamente la propria cultura e le deviazioni, positive e negative, che le differenti culture e storie fanno scaturire.
Ma vivendo all’estero, guardano dietro i paraventi nei paesi che agli occhi dei siciliani tanto bene funzionano, mi sono oramai da decenni reso conto che l’essere umano (chiaramente non tutti), se ne ha lo spazio, è egoista, corrotto, non rispettoso di qualsiasi legge se può, si crede di essere qualcuno in ogni caso migliore del vicino, non è mai responsabile in prima persona, e così via, in ogni dove.
Perciò, nelle cosiddette democrazie, una certo ceto, si presume moralmente e intellettualmente “elitario” viene eletto a governare la cosa pubblica. Gli eletti dovrebbero poi, ma in Sicilia lo fanno poco e male, occuparsi di amministrazione dei servizi, educare e fare rispettare le leggi.
La differenza fondamentale tra stati che funzionano e quelli che non funzionano, è da imputare a governanti amministratori; molto meno ai singoli cittadini comuni, che andrebbero educati e se sbagliano ammoniti.