Sociale

Sfruttamento sul lavoro. “Un problema che riguarda tutti noi”

[di Guido Marco Leonardi] Ogni giorno ci arrivano notizie di morti sul lavoro, di morti per difendere i propri diritti, di morti per l’avidità di cosiddetti imprenditori. La morte di Luana D’Orazio presso l’azienda tessile di Prato, la morte di 14 persone sulla funivia del Mottarone, l’uccisione del sindacalista Adil Belakhdim sono notizie che vengono definite incidenti, tragedie, ma non è così, queste persone sono state vittime dello sfruttamento, vittime del profitto a tutti i costi.
Ma queste notizie pur se giungono da posti lontani, sono argomenti che conosciamo bene. Lo sfruttamento nella nostra terra lo conosciamo bene, e sappiamo bene che è la prima ragione di emigrazione dei giovani, e non solo, dalla nostra comunità. E’ vero che le opportunità sono poche ma è vero pure che trovare un lavoro adeguatamente retribuito a Castelvetrano sembra quasi una chimera.

Purtroppo nella categoria dei datori di lavoro esistono affaristi-avventurieri che speculano sul bisogno delle persone, ma da castelvetranese so bene che la stragrande maggioranza dei datori di lavoro sono artigiani, imprenditori agricoli, commercianti, insomma sono a loro volta lavoratori che per portare il pane a casa spesso sono costretti a ridurre i margini al minimo, a lavorare senza guardare orari, tentando di resistere a congiunture economiche ben più grandi delle loro possibilità.

Per questo scrivo questa lettera, per sensibilizzare ognuno di noi a prendere coscienza che il problema di una retribuzione adeguata del lavoro, sia esso autonomo, che subordinato, è un problema che riguarda tutti noi.
E non ci salverà far finta di niente e girarci dall’altra parte, neanche andando a lavorare a migliaia di chilometri da Castelvetrano riusciremo a scappare da questo problema.
La tutela del lavoro oggi più che mai riguarda tutti noi, perchè la ripresa economica non deve esseere un’occasione per i grandi gruppi di ingrossare le proprie finanze ma deve essere un’opportunità per legare il lavoro al diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità dell’opera prestata e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa, cosi come dettato dall’art 36 della Costituzione.

Avv. Guido Marco Leonardi

1178917

Published by
Redazione