Cronaca

Siracusa il parco più grande in Sicilia? Samonà dimentica Selinunte…

No, Assessore. Non è quello di Siracusa il Parco archeologico più grande della Sicilia. In un video datato 30 maggio il neo assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà annuncia la riapertura dei luoghi della cultura. È all’interno del Teatro di Siracusa, nel cuore della Neapolis, e lo definisce il «Parco archeologico più grande della Sicilia». Ora, per uno che tra i templi di Selinunte ha mosso i suoi primi passi, queste parole suonano un tantino azzardate, visto che è da quando ho memoria che sento parlare di Selinunte come «Parco archeologico più grande d’Europa».

Andando avanti con la visione del video non è difficile constatare come l’assessore Samonà usi termini come “Parco”, “Area” e “Sito” in maniera indifferente, come fossero sinonimi. Non è esattamente così. Facendo riferimento al Codice dei beni culturali e del paesaggio l’Area archeologica è descrivibile come un sito caratterizzato dalla presenza di «resti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica», mentre il Parco archeologico è definito come «un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all’aperto».

Probabilmente l’Assessore disconosce questa distinzione, visto che per giustificare la sua uscita, a un commento lasciato sotto al video, nel quale gli spiego, con riferimento al Titolo II, art. 101 del Codice (la sezione dedicata alla fruizione e alla valorizzazione), che esiste appunto una differenza normativa tra “Parco archeologico” e “Area archeologica”, Samonà risponde così:

«Premesso che il sito di Selinunte è stupendo, il più grande Parco archeologico sommando tutte le superfici è Siracusa, perché oltre all’area archeologica della Neapolis con il Teatro greco e l’orecchio di Dionisio, l’anfiteatro romano e le latomie, il parco comprende anche Eloro, Pantalica, Villa del Tellaro e Thapsos, che sono altre aree».

Fiato sprecato? A cosa è servito tirare fuori il Codice – che, per inciso, un Assessore ai Beni culturali dovrebbe conoscere alla perfezione, come un qualsiasi chitarrista conosce gli accordi de “La canzone del sole” – se davanti all’evidenza si continua a professare non conoscenza? No, Assessore. Non è a Siracusa il Parco archeologico più grande della Sicilia. E il motivo è semplice: non è la somma di tanti siti archeologici a fare un Parco archeologico. Ma se proprio ritiene troppo dispendioso aprire il Codice, le basti sapere che – dati ufficiali alla mano – il Parco archeologico della Neapolis si estende su una superficie di 35 ettari, quello di Selinunte ne vanta ben 270. Insomma, se il suo Assessorato comincia così, mi sa tanto che ne potremmo vedere delle belle…..

Foto di Giuseppe Arnone

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  • Forse lo assessore non sa neanche dover si tirò va Selinunte,invito i suoi amici di partito o di convegni a farlo riflettere prima di dire Cavolate.....spero che si metta a studiare....
    Altrimenti ne sentiremo delle belle .....
    Poveri Noi !!!

  • Selinunte sconta decenni di trascuratezza da parte degli enti che avrebbero dovuto valorizzarlo, a cominciare dal defunto Ente provinciale per il turismo di Trapani, per il quale esistevano solo Segesta e San Vito lo Capo. Venendo a Samonà, a parte la perla odierna, non si capisce con quale criteri abbia fatto riaprire i musei regionali, escludendo, per esempio, quello del Satiro della vicina Mazara del Vallo, che andrebbe inserito in un itinerario greco-classico imperniato su Selinunte. Ma quando si appartiene ad un partito che esalta le "radici cristiane, europee ed occidentali" il meno che può capitare è di trascurare le vestigia di una civiltà pagana venuta da oriente. E pazienza se ci ha lasciato da sola circa metà del patrimonio archeologico siciliano

Published by
Giacomo Moceri