L’Associazione Sicilia in Treno propone a tutti i candidati a Sindaco di Castelvetrano il tema ferroviario quale impegno da inserire tra quelli che la futura Amministrazione comunale è chiamata a sviluppare.
È un tema che assume evidenti caratteri culturali e sociali, essendo la storia e lo sviluppo di questa Città legati allo sviluppo della ferrovia, della sua stazione, della ferrovia per Selinunte e la foce del Belìce, e soprattutto del suo deposito, che per decenni è stata la più grande industria del territorio. Un programma basato su più punti che, se opportunamente sviluppato, può divenire uno dei principali elementi di attrazione del territorio in termini turistici, in rete con gli altri attrattori già presenti.
A Castelvetrano il tema ferroviario può essere declinato in vari modi, che Sicilia in Treno propone all’attenzione dei candidati a Sindaco:
– la creazione della “Ferrovia di Selinunte”, una ferrovia turistica dalle enormi potenzialità, da esercire con rotabili storici e con ferrociclo;
– il recupero dell’area del deposito locomotive della stazione per farne il museo dinamico della ferrovia di Castelvetrano;
– il restauro dei rotabili a scartamento ridotto, patrimonio storico–culturale straordinario, il cui valore etno-antropologico è stato riconosciuto dalla Regione Siciliana con la apposizione del vincolo quali beni culturali;
– la preservazione della memoria storica dell’importanza sociale e culturale della ferrovia a Castelvetrano, mediante la valorizzazione delle collezioni private che di questa storia sono testimoni.
Tanti risultati sono già stati conseguiti a partire dal 2009. In questo momento storico sono maturate ulteriori condizioni che appaiono favorevoli per il concreto conseguimento di realizzazioni in grado di dare evidenza del valore di questo patrimonio, rendendolo fruibile a breve-medio termine.
SiT è disponibile a fornire ai candidati Sindaco tutte le informazioni, i documenti, i suggerimenti, riguardanti ciò che si potrebbe programmare e realizzare con la nuova Amministrazione per dotare la Città di Castelvetrano di un polo ferroviario in grado di offrire al visitatore, ma anche ai propri cittadini, una offerta di carattere culturale e turistico straordinariamente interessante e varia, unica nel suo genere in tutto il territorio italiano.
Io credo che la cosa piu’ saggia da fare e’ la riconversione in pista ciclabile dell’intera tratta a scartamento ridotto con fondi europei. Gia’ rralizzatanto nel tratto relativo al territorio di Menfi. Esiste un grande progetto che si chiama ” pista ciclabile Ferdinandea” con il quale gia’ molti comuni i sono andati a concorso per l ‘ aggiudicazione di questi fondi europei e che per mera sciatteria di alcuni funzionari regionali non e’ andato a buon fine. Ma la strada e’ quella una pista ciclabile che unisca Selinunte ad Agrigento e che sarebbe una meraviglia in grado di richiamare milioni di cicloturisti. Insomma esiste gia’ un percorso avviato che bisogna contintarella. Altro che trenino elettrico che non so capisce bene con quali soldi mantenere.
L’idea della pista ciclabile non è la scelta giusta per questa linea. L’esempio della pista ciclabile di Menfi fa notare che senza un’adeguata manutenzione e organizzazione, l’opera non verrà utilizzata. Con il ripristino a scopi turistici della linea, creerebbe un collegamento più comodo e veloce, adatto a tutti. E cosa importante, il costo della manutenzione cadrà a RFI e non al comune, soldi risparmiati per altri usi. A parte che non sarà un treno elettrico ma i treni storici costruiti per questa linee a scartamento ridotto, e saranno sovvenzioni dalla regione come fatto in questi anni. Nei giorni in cui non si effettua il servizio, la linea potrà essere percorsa dalla draisine a pedali. Se proprio si deve fare una pista ciclabile ( i milioni di cicloturisti a Menfi non si son mai visti…), si potrebbe utilizzare la linea che andava a Partanna-Poggioreale.
I potenziali milioni sarebbero in relazione al progetto completato sul’ intera tratta a scartamento ridotto. I costi di manutenzione
del percorso ci sarebbero comunque. Ma quelli della linea ferrata sarebbero sicuramente maggiori. Vorrei fare ricordare che la linea venne chiusa a meta’ anni 80 per motivi economici e a seguito dei molti incidenti mortali che sono accaduti nei tanti passaggi incustoditi. Limitatevi a portare avanti il progetto museo del treno.