“Difficile da snidare”, un uomo che “evidentemente si sentiva al di sopra di ogni sospetto”, ossessionato dal desiderio di avere rapporti con “bambini”.

Questo l’identikit di don Riccardo Seppia, il parroco arrestato venerdi’ scorso per pedofilia e cessione di stupefacenti, tracciato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Milano Maria Vicidomini. L’indagine prende le mosse nella seconda meta’ di ottobre quando i carabinieri del Nas, impegnati a Milano in un’inchiesta sul traffico di anabolizzanti in palestre e saune, si imbattono in una conversazione tra un pusher africano, soprannominato Franky, e il parroco genovese.

Ecco la telefonata:
“Ah… niente…senti…. non trovi nessun bambino…?” chiede don Riccardo Seppia a Franky.
E’ il 22 ottobre. Don Seppia, nella stessa conversazione aggiunge: “… eh che mi piace… non hai tuoi amici che mi vogliono fare di tutto…?”. Gli inquirenti si precipitano in procura e aprono un fascicolo sul prete genovese. Scrive don Seppia a Franky in un sms: “Mi trovi bambini?”. Sono le 21 del 22 ottobre. Alle 21 e 26 un altro messaggio: “Hai trovato uomini negri?”. Il 23 ottobre altro traffico telefonico tra il parroco e Franky: “Senti, ti chiamo perche’ ieri avevi parlato che avevi trovato un ragazzo…” dice il prete. “Si’… io ho trovato pero’ lui e’ andato in galera… hai capito?” risponde. “Ma ha meno di 15 anni?” chiede don Seppia. “Eh, magari 18…” replica Francy. “E no a me mi serve… mi piace… con meno di 14 anni io li cerco” dice il prete.

Alle 22 dello stesso giorno diventa evidente che Franky ha dei contatti con altre persone in grado di fornirgli bambini per pedofili: “Adesso quando ti interessa dimmi… io chiamo a loro subito uomo: ho capito… se vuoi uno o due… io prendo… capito?” dice Francy al parroco. “Pero’ ragazzo probelma…” aggiunge. Il 29 ottobre don Seppia scrive in un sms: “Trova un bambino 10 anni”. L’ossessione cresce, fino a dicembre, quando Franky sembra abbia trovato la ‘preda’ giusta.
E’ il 13 dicembre: “Ti volevo dire, sei riuscito a trovare qualche bambino?” chiede Seppia. Franky dice che, si’, lo ha trovato: “Si trovato pero’ ancora non c’e'”. “Quanti anni?” chiede Seppia. “11, 12…” risponde Franky. “Bene bene – dice Seppia – senti, guardo, guarda se ce l’hai.. che… posso prenderlo”. E aggiunge: “Ah bene, me li trovi piu’ piccoli?”.

Gli inquirenti comunicano che il parroco consumava circa 300 euro al giorno per comprare droga da dare ai ragazzi, in cambio di prestazioni sessuali. Don Seppia era ossessionato dalla cocaina, che lui acquistava da diversi pusher della zona. Negli sms inviati ai ragazzi, il prete non ha mai nominato la parola “droga”: infatti, “la bianca” e “neve” erano i termini associati alle sostanze stupefacenti.

AUTORE.   AGI