Il rischio concreto è quello che, non appena le strutture alberghiere apriranno i battenti, il depuratore comunale di Marinella di Selinunte possa andare in tilt. A rendersi conto dell’attuale situazione in cui versa l’impianto sono stati ieri i tecnici del Dipartimento acqua e rifiuti dell’Assessorato regionale all’energia, della Protezione civile regionale ma anche Cecilia Corrao della struttura del Commissario straordinario delle acque. A convocarli, insieme ai tecnici del Genio civile, è stato il Comune di Castelvetrano. Qualche mese fa la via del Cantone, strada d’accesso alla Riserva orientata della foce del fiume Belìce, proprio nei pressi del depuratore è franata e la conduttura delle acque bianche di risalita dalla zona degli alberghi sul versante Riserva, si è spezzata. Ma il serio rischio è quello che, non appena l’afflusso di acque nere e bianche aumenterà, l’impianto non sarà più in grado di depurarle.

La zona dove è stato costruito il depuratore è molto franosa e già si sono registrati alcuni smottamenti. «Non possiamo più aspettare», ha ribadito l’assessore comunale Stefano Mistretta. In alcune parti dell’impianto si registra un dislivello di un metro causato dallo smottamento del terreno, anche se le vasche di accumulo sono in sicurezza. L’urgenza è, dunque, quella di intervenire per garantire il funzionamento dell’attuale depuratore per la stagione estiva. Ma su altri due versanti si dovrà lavorare: «È necessario fare una ricognizione oculata dell’intera rete fognaria e separare la condotta di acque bianche da quelle nere – spiega ancora l’assessore Mistretta – e poi puntare al potenziamento del depuratore di Castelvetrano dove, con una stazione di sollevamento, potranno arrivare i reflui di Selinunte». Intanto gli operatori turistici (compreso il gestore del ristorante “La Pineta”) hanno chiesto la riapertura della via del Cantone.

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