Moglie e marito, in balia della crisi economica, discutono di quali spese eliminare per risollevare il menage familiare. Tagliano il personal trainer e l’estetista. “Internet no, perché 3 conviene”, dice lui. Poi il loro cagnolino abbaia e lei, percependo le intenzioni del coniuge, implora “No dai, Fuffi no!”, ma la drammatica decisione è stata presa: “Taglia”, conclude lui. È questo l’ambiguo contenuto dello spot radiofonico della compagnia telefonica 3, balzato all’onore delle cronache per il modo scandaloso con cui pubblicizza i prodotti tecnologici, ponendoli addirittura al di sopra del benessere del proprio amico a quattro zampe nella lista delle priorità.
Insomma, per la 3 il cane è una qualunque frivola spesa da decurtare, al pari del personal trainer, mentre la chiavetta Usb, quella sì che è fondamentale e non si può davvero farne a meno. Uno spot che, oltre a essere davvero privo di gusto, potrebbe diventare persino pericoloso: c’è chi dietro le righe, e nemmeno troppo, vi potrebbe leggere un incitazione ad abbandonare il cane. Per questo il Partito animalista europeo (Pae) ha intrapreso un’iniziativa legale, tramite l’avv. Edward Quimi, responsabile dell’ufficio legale, ipotizzando proprio il reato ipotizzato di istigazione a delinquere.
“E’ un messaggio altamente diseducativo e moralmente inaccettabile per una società civile e sensibile, soprattutto in questo momento di profonda crisi economica qualcuno potrebbe emulare tale illegale comportamento punito dalla legge 189/2004” ha dichiarato Stefano Fuccelli, Presidente del PAE. Uno spot che vanifica le campagne di sensibilizzazione promosse dalle associazioni animaliste contro l’abbandono degli animali e che rischia di incrementare il triste fenomeno del randagismo.
Intanto, alcuni clienti 3, choccati e amareggiati, hanno manifestato il loro palese dissenso anche dalla pagina facebook della compagnia, dove parlano di spot “becero e vergognoso”, “fatto solo per guadagnare”. La Tre ha tempestivamente fatto le sue scuse ufficiali, nella quali, però, ha avuto anche il coraggio di giustificarsi: “ci rendiamo conto che lo spot, così formulato, potrebbe essere frainteso, per questo «la pubblicità verrà modificata già nei prossimi giorni”, ma lo spot metterebbe in scena, spiega un secondo comunicato, un “riferimento ironico alle spese accessorie e voluttuarie, come la toelettatura, i cappottini alla moda o i collarini preziosi”. Un tentativo di difesa assurdo quanto lo spot che 3 Italia, uno dei quattro maggiori provider di telefonia italiani, ha realizzato. Quando si parla di abbandono degli animali, caro “magic number”, di ironico non c’è davvero nulla.
Roberta Ragni
per greenme.it
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per questo ho appena disdetto il mio telefonino 3... spero che molti altri animalisti facciano cose similari. Le proteste umane devono far capire a questi Signori dell'Econmia e della Finanza che i loro imperi non sopravvivono alla demenza. Nè è opportuno che sopravvivsno!
non necessariamnete bisogna essere animalisti per condannare e sminuire un'azienda che spero a breve arrivi al fallimento, prima di esprimere concetti tanto scadenti da far accapponare la pelle ci pensassero seriamente i tizietti dell'economia e dalla finanza, che brutto segno di rarissima inciviltà, cadere così in basso per pubblicizzare un'impresa che parte già con il piede sbagliato.
La "pregiata" TRE mi è sempre stata un pò sul cazzo per vari motivi.
Da oggi, la ODIO ufficialmente e le auguro di fallire!
A questo punto sarebbe giusto individuare l'autore dello spot e chi gli ha dato il consenso a renderlo pubblico per riferire loro quanto segue:
Articolo 727 del codice penale:
•Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze"
...questa è istigazione all'abbandono.
Abbasso la 3, viva gli animali!
E ora che i geni dello spot la finiscano di offendere impunememte la intelligenza degli italiani.
Disdiciamo gli abbonamenti per protesta.
vitop
Io penso che chi è disposto ad affrontare spese e sacrifici per allevare un animale d'affezione non potrebbe mai scegliere di preferire internet..e penso che gli ideatori, essendone consapevoli, abbiamo cercato proprio di sfruttare il paradosso per catturare l'attenzione. Che ci siano riusciti, è certo, con quale risultato non lo so. Comunque, la legge che tutela gli animali non punisce gli spot...e meno male!!!
x valenziano
mi scusi, ma qual'è il senso di questa frase, forse mi sfugge:
...“Comunque, la legge che tutela gli animali non punisce gli spot…e meno male!!!”
..il senso è. " meno male che il senso dell'umorismo non è ancora passibile di sanzioni penali".. poi uno può ridere o meno..offendersi o meno, criticare o meno...ma parlare addirittura di istigazione a delinquere...ma daaaii!!!
mha!!...
Sapete qual'è il guaio.... molta gente veramente non prende un cane o un gatto perché deve comprarsi il computer ho avere i soldi per abbonarsi ad internet. oramai è tutta una schifezza, spero solo che molta gente, ignorante e consumista nn prenda sul serio questa pubblicità.