Potrebbe essere una stagione irrigua molto rischiosa quella che si apprestano a vivere gli agricoltori della Val di Mazara. Da settimane parte dell’acqua della diga Delia di Castelvetrano viene riversata a mare perché dal Ministero delle infrastrutture hanno disposto l’apertura delle paratie. La questione è legata al fatto che l’impianto non è stato mai collaudato, l’ultimo dragaggio risale a più di 30 anni addietro e ora all’interno dell’invaso ci sono fanghi e sabbia che ne riducono la portata. La disposizione dal Ministero alla Regione Siciliana, dunque, nasce per una questione di sicurezza: sull’impianto è necessario intervenire con un progetto.

Attualmente la diga può contenere 3,5 milioni di metri cubi d’acqua ma solo 1,9 milioni sono occupati da fanghi e sabbia. «La nostra Regione – spiega l’onorevole Sergio Tancredi di “Attiva Sicilia” – in molte zone è a rischio di desertificazione e dovrebbe essere la prima ad essere attenzionata per la captazione dell’acqua. Di fatto, invece, a 15 giorni dalla campagna irrigua registriamo un provvedimento di apertura delle paratie che mette a rischio le coltivazioni di migliaia di ettari in tutta la provincia di Trapani». Intanto l’assessore regionale all’energia Daniela Baglieri ha annunciato la convocazione di un tavolo insieme al Consorzio di bonifica di Trapani «per affrontare ogni difficoltà sul territorio».

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