Territorio

Stazione di Castelvetrano, Saporito e la scelta del posto

Quali sono stati i passaggi storici che hanno portato alla costruzione della ferrovia Palermo-Trapani via Castelvetrano? E ancora, come e perché è nata la linea a scartamento ridotto Castelvetrano-Porto Empedocle che sino al 1985 funzionò per poi essere abbandonata? Racconti, aneddoti, foto, curiosità di questo pezzo di storia di Castelvetrano sono stati al centro dell’incontro che sabato scorso si è tenuto presso la sede dell’Unitre di Castelvetrano. A raccontarli sono stati chiamati appassionati ed ex lavoratori delle Ferrovie e tra questi Antonino Giglio e Giuseppe Guaiana (Sicilia in treno). Il focus dell’incontro è stato, dunque, la centralità di Castelvetrano nel trasporto su rotaie.

Ed è emersa una curiosità originale, ossia quella che la stazione della città sarebbe dovuta sorgere in zona Trinità. «Se ne parlò quando a metà dell’800 doveva realizzarsi la linea ferroviaria Palermo-Trapani via Castelvetrano – ha raccontato Giglio – ma, su interesse anche dell’allora consigliere provinciale Stefano Saporito, la scelta del posto dove costruire la stazione cadde nella zona dove si trova oggi». Saporito, dal 1882 al 1913, fece il parlamentare e nell’epoca in cui si discuteva di costruire la rete ferroviaria c’era una vitalità non solamente politica ma anche civica: «Per costruire la linea più lunga via Castelvetrano, rispetto alla via Milo, non c’erano i fondi necessari e così si costituì un comitato consortile Palermo-Trapani che raccolse le ulteriori somme che servivano», ha raccontato Giglio.

La centralità strategica di Castelvetrano nel traffico ferroviario della Sicilia occidentale è emersa negli anni a seguire il 1880, anno in cui venne inaugurato il primo treno Castelvetrano-Marsala. L’attuale stazione ferroviaria divenne un importante polo di snodo. Nel 1910 entrò in servizio la linea a scartamento ridotto Castelvetrano-Porto Empedocle, con partenza proprio dalla stazione della città. Una centralità, quale quella della stazione di Castelvetrano, oramai perduta. La linea a scartamento ridotto perdeva di giorno in giorno utenti, sia a causa dei lunghi tempi di percorrenza che dell’offerta disarmonica di treni. Un timido tentativo di rilancio per la linea sembrò arrivare dal servizio merci. Ma furono vani e così nel 1985 la linea è stata chiusa. Di quell’epoca sono rimasti documenti, cimeli e foto che Antonino Giglio ha mostrato all’Unitre. Tempo di ricordi e, forse, di sognare nuovi treni turistici che passano a ridosso dei templi di Selinunte.

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Max Firreri