In molti, non appena leggeranno il titolo della rubrica “Storie di Selinunte”, sicuramente esclameranno: «Ecco, gli ennesimi racconti, triti e ritriti, sull’antica città». In un mondo che corre a colpi di clicks, dove la sintesi, i brevi messaggi hanno sepolto il piacere della lettura e il web ha schiacciato le pagine dei libri, noi crediamo ancora che è doveroso sperare che poi, alla fine, tutto non è proprio finito.

Innanzitutto il sapere, la curiosità di conoscere per arricchirsi, il piacere riscoperto della lettura (anche di brani lunghi), tutti strumenti utili per (in)formare i nostri lettori. La nascita della nuova rubrica “Storie di Selinunte” si inquadra tra questi elementi che, in questo ultimo anno in cui CastelvetranoSelinunte.it ha cambiato pelle (diventato un giornale strutturato), hanno dato forza e vigore ai numeri di lettori e visitatori che ci gratificano giorno dopo giorno, innalzando – con nostro gran piacere – il tempo di permanenza medio sul nostro sito.

“Storie di Selinunte” è la prima rubrica che nasce sotto la mia direzione. E, insieme all’editore Flavio Leone, abbiamo scelto di affidarla al professor Giuseppe L. Bonanno che, allo studio dell’antica città di Selinunte, ha dedicato tempo e passione, studio e ricerca. Domani ripartiremo da lì, dalle rovine silenziose che, ogni volta che ci mettiamo al loro cospetto, ci lasciano fantasticare di come poteva essere la città: grande, ricca, produttiva, nobile?

Quella curata da Giuseppe L. Bonanno, già docente di filosofia e storia nei licei, non sarà affatto una semplice e scontata rubrica su Selinunte. I suoi contributi – con cadenza quindicinale – racconteranno l’antica città vista dai grandi viaggiatori e studiosi dal XVII al XX secolo. Un punto di vista innovativo, curioso, del quale non si può fare a meno di leggerlo per conoscere la grandezza di questo luogo unico e pieno di bellezza.

Il nostro esercizio mentale di immaginazione è lo stesso di quello che numerosi viaggiatori fecero nei decenni. Oggi parte di Selinunte è ancora sotto la sabbia, la città del popolo è quasi tutta da scoprire e di ciò che è visibile è stato, in parte, saccheggiato. I viaggiatori l’hanno raccontata – con testi e immagini – a modo loro, basandosi su quanto era alla luce, nonché sulla fantasia e sulla conoscenza di altre città antiche.

Quello che proporremo a partire da domani, sarà un viaggio intrigante, pieno di curiosità e aneddoti. Per raccontare Selinunte da un’angolazione diversa. Nuova e, non certo, scontata. Buona lettura.

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