Che ne sarà del futuro dell’ex campo d’aviazione di Castelvetrano? E, soprattutto, quali azioni a tutela di quel sito di valenza internazionale si stanno mettendo in atto? È quello che chiedono i 16 consiglieri comunali di Castelvetrano che hanno presentato un’interrogazione consiliare. L’ex aeroporto militare (110 ettari), fino a qualche anno, faceva parte del Demanio dello Stato, nel 2021 è stato venduto all’asta a base d’asta di 2,4 milioni di euro e a comprarlo è stata la società “Greenit Spa”, la joint venture partecipata al 51% da Plenitude (Eni) e al 49% da CDP Equity (Gruppo CDP). La società ha acquistato 96 ettari e sull’ex aeroporto ha presentato un progetto di impianto fotovoltaico con 144.284 moduli per una potenza di 78,63 MWp e la cui procedura di valutazione di impatto ambientale è tutt’ora in corso. I consiglieri comunali nell’interrogazione evidenziano la valenza storica dell’ex aeroporto che, durante la Seconda guerra mondiale, fu obiettivo strategico dell’aviazione anglo-americana. Il sito, infatti, fu sede del glorioso 132° Gruppo e luogo segreto del Presidente Americano Franklin Delano Roosevelt per incontrare i comandanti Patton e Clark. E i consiglieri (questione seguita attentamente da Pietro Craparotta) evidenziano la legge regionale n.12 del 12 luglio 2018 che regolamenta la valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Prima e della Seconda guerra mondiale. Cosa che hanno pure fatto Alberto D’Agata e Sicilia Antica presentando alcune osservazioni al Ministero dell’ambiente. Puntualmente riscontrate dalla “Greenit” che ha chiarito come la Soprintendenza ai beni culturali di Trapani ha puntualizzato che sui terreni interessati dal progetto non ci sono strutture d’interesse archeologico e nemmeno sono gravati da vincoli paesaggistici.
Il progetto è di circa 80 milioni di euro e, tra gli interventi, così come si legge dalla documentazione del progetto, è prevista anche una parziale demolizione dell’ex pista d’atterraggio e decollo. Ma in ballo ci sarebbe anche la compatibilità con l’attuale Prg del Comune che in quel sito prevede zona destinata ad aeroporto, servizi aeroportuali e aeroclub. Ed è la stessa “Greenit” che chiarisce che «verrà richiesto al Comune un cambio di destinazione d’uso per l’area di interesse».
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Fanno bene i consiglieri a chiedere chiarimenti mentre il sindaco farebbe bene ad opporsi.
SINO A QUANDO TUTTO RIMANE IMMUTATO E MUMMIFICATO NESSUNO PARLA E TANTO MENO CITA LEGGI REGIONALI PER LA VALORIZZAZIONE....APPENA SI PROSPETTANO ALL'ORIZZONTE PROGETTI DI INVESTIMENTO IL CANE CHE DORME SI SVEGLIA E METTE IN SCENA LA PATETICA CULTURA DELL'IMMOBILISMO TIPICA SICILIANA!!!!.....RIDICOLI