De Falco: «Sono De Falco da Livorno, parlo con il comandante?
Schettino: «Sì, buonasera comandante De Falco»
De Falco: «Mi dica il suo nome per favore»
Schettino: «Sono il comandante Schettino, comandante»
De Falco: «Schettino? Ascolti Schettino. Ci sono persone intrappolate a bordo. Adesso lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C’è una biscaggina. Lei sale su quella biscaggina e va a bordo della nave. Va a bordo e mi riporta quante persone ci sono. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione comandante Schettino…».
Schettino: «Comandante le dico una cosa…»
De Falco: «Parli a voce alta. Metta la mano davanti al microfono e parli a voce più alta, chiaro?».
Schettino: «In questo momento la nave è inclinata…».
De Falco: «Ho capito. Ascolti: c’è gente che sta scendendo dalla biscaggina di prua. Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo. Chiaro? Mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose di assistenza. E mi dice il numero di ciascuna di queste categorie. E’ chiaro?
Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare ma io la porto… veramente molto male… le faccio passare un’anima di guai. Vada a bordo, cazzo!»
Schettino: «Comandante, per cortesia…»
De Falco: «No, per cortesia… lei adesso prende e va a bordo. Mi assicuri che sta andando a bordo…».
Schettino: «Io sto andando qua con la lancia dei soccorsi, sono qua, non sto andando da nessuna parte, sono qua…»
De Falco: «Che sta facendo comandante?»
Schettino: «Sto qua per coordinare i soccorsi…»
De Falco: «Che sta coordinando lì? Vada a bordo. Coordini i soccorsi da bordo. Lei si rifiuta?
Schettino: «No no non mi sto rifiutando».
De Falco: «Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante?? Mi dica il motivo per cui non ci va?»
Schettino: «Non ci sto andando perché ci sta l’altra lancia che si è fermata…».
De Falco: «Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l’abbandono nave, adesso comando io. Lei vada a bordo! E’ chiaro? Non mi sente? Vada, mi chiami direttamente da bordo. Ci sta il mio aerosoccorritore lì».
Schettino: «Dove sta il suo soccorritore?»
De Falco: «Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri Schettino».
Schettino: «Quanti cadaveri ci sono?»
De Falco: «Non lo so.. Uno lo so. Uno l’ho sentito. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo».
Schettino: «Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla …».
De Falco: «E che vuole tornare a casa Schettino? E’ buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!».
Schettino: «(…) Sono assieme al comandante in seconda».
De Falco: «Salite tutti e due allora. (…) Lei e il suo secondo salite a bordo, ora. E’ chiaro?».
Schettino: «Comandà, io voglio salire a bordo, semplicemente che l’altra scialuppa qua… ci sono gli altri soccorritori, si è fermata e si è istallata lì, adesso ho chiamato altri soccorritori…».
De Falco: «Lei è un’ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo, va a B-O-R-D-O!. E mi viene subito a dire quante persone ci sono».
Schettino: «Va bene comandante»
De Falco: «Vada, subito!»
Ho ascoltato la telefonata sull’autoradio mandata da Radio24… il commento della stampa estera è impietoso, il “comandante” viene preso a metafora di una classe dirigente in un paese ormai alla deriva.
L’ennesima vergogna d’Italia.
De Falco: Un vero Comandante che ha la tempre, lo spirito e le doti di comando.
Schettino: Un vigliacco che meriterebbe la fucilazione immediata
A lui l’ergastolo no visto che ha rischiato la vita di circa 4000 persone?
VERGONA!
Una volta eravamo noti per essere un popolo di poeti, santi, navigatori ed eroi. Lo pseudocomandante Schettino probabilmente non lo sapeva perché ha dimostrato di non essere né comandante né tantomeno eroe. Meno male che non sono tutti come lui, pezzo di vigliacco e codardo!!!
Il C.te DE FALCO ho avuto il piacere di conoscerlo, quando lavorava a Mazara, napoletano verace, gran brava persona e capace. Certe volte bisogna uscire gli artigli e questa è una di quelle.
Gli artigli si tirano fuori, non si ESCONO!! poi si parla di ignoranza!!
sopra il mio commento c’è la solita dimostrazione di uno che vuole esserci a tutti i costi ma che in fondo non ha discorsi e argomenti validi da proporre se non scrivere cazzate sui commenti altrui…penoso…
renè se nn hai niente di meglio da dire, anche per queste tragedie, e meglio che stai zitto, preferisco essere mille volte più “ignorante” di quello che sono che essere come te.
Rene’ al posto di fare il professore e’ corregere gli errori altrui perche’ non ti imeedesimi sul dramma che hanno vissuto tutte le persone a bordo di quella nave?
Cerhiamo di essere piu’ sensibili ai problemi della vita
anziche’ limitarsi a fare critiche su errori grammaticali e/o simili.
A proposito mi corregggi il mio compito ?
vediamo se trovi gli errori perche’ ti assicuro che ci sono.
Leo caraccioli (Baby Pensionato e Consigliere Comunale)
Cosi evitiamo che qualcuno lo ricordi come fosse una colpa….. Per chi mi conosce Ho sempre lavorato onestamente .. provengo da una famiglia umile e’ di grandi lavoratori … che hanno saputo insegnare a me e a mio fratello sia l’educazione che i valori della vita…. Scusate lo sfogo ma come si dice QUANNU CI VOLI CI VOLI
fate pena. rispetto per i morti…
Non voglio assulatemente giustificare e sminuire le responsabilità di Schettino che sono totali ed ingiustificabili. Tuttavia vorrei che il Comandante De Falco mi spiegasse come avrebbe potuto eseguire questo ordine senza mettere a repentaglio l’equilibrio delle centinaia di persone che stavano scendendo quella instabile scaletta.. :
…”De Falco: « Ascolti: c’è gente che sta scendendo dalla biscaggina di prua. Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo…”
Anch’io ho colto la contraddizione della cosa, e anch’io ritengo che prima di anticipare sentenze bisogna stabilire esattamente che cosa è successo.
semplicemente l’aerosoccorritore che era a bordo fermava per un attimo il flusso della gente che scendeva per permettere al comandante di salire e fare il suo dovere. Speranza2011 non devi parlare al plurale mi pare che noi abbiamo avuto rispetto per i morti parlando di questa faccenda seriamente, solo un commento è stato fuori luogo.
APPUNTO SPERANZA CHI TI RIFERISCI ? E POI CHI SEI PRESENTATI
COMUNQUE PRIMA DI EMETTERE SENTENZE E’ GIUSTO ASPETTARE
PERCHE’ IO SONO CONVINTO CHE OLTRE AL COMANDANTE CHE HA LE SUE GROSSE RESPONSABILITA’… PENSO CI SIANO ALTRI RESPONSABILI…. PERCHE’ L’INCHINO DELLA NAVE ERA PRASSI E’ NESSUNO HA MAI DENUNCIATO IL FATTO…. FACEVA COMODO A TUTTI …DAI DIRIGENTI DELLA COSTA AL SINDACO DI GIGLIO E ‘ COSI VIA ….
ASPETTIAMO E VEDIAMO …..MI AUGURO CHE LA GIUSTIZIA FACCIA LA VERA GIUSTIZI CONDANNANDO IN MANIERA FORTE I RESPONSABILI DI QUESTO DISASTRO CHE SI POTEVA EVITARE …
BASTAVA RISPETTARE LA LEGGE E CIOE’ FARE LA ROTTA PREVISTA…. DISTANTE DALL’ISOLA DEL GIGLIO …
Le parole non bastano per esprimere un sentimento, solo il silenzio ci PUO’ UNIRE al dolore DI CHI ha PERSO I PROPRI CARI in questo tragico INCIDENTE .
sulla nave luna-park un comandante da circo equestre…
il lusso dei poveri nasconde sempre qualche macagna e il mare nn perdona…..
Sono allineato con chi vede la triste metafora del naufragio e della ns Italia! Per restare sulla disgrazia del Giglio, lancio una riflessione…
Che lo schiattino si sia dimostrato un sommo incompetente è un dato di fatto … Ma chi gli ha dato il comando della cittadina navigante con oltre 4000 persone? È impazzito di colpo?
E tutte le sale operative delle cp perchè non sono mai intervenute applicando la legge prima del disastro visto che il rifilare il Giglio come Capri o Sorrento stiamo capendo adesso che era una rischiosissima normalità?
Cosa ne pensate?
Ciao
bisogna vedere se vi è qualche ordinanza della capitaneria di Porto che riguarda la distanza di navigazione in quella zona, di solito le ordinanze per la navigazione sottocosta sono in vigore per il solo periodo estivo, oppure vi sono delle condizioni particolari in quella zona per cui le navi devono girare al largo. Non vi è dubbio comunque che in prossimità di quella maledetta secca vi sia un fondale di tutto rispetto, per cui una navigazione anche a 500 mt. dalla costa sarebbe stata fatta abbastanza in sicurezza, infatti a quanto pare è una cosa che fanno sempre, ma a 150 mt. dalla costa è una pazzia, anche perchè, lasciando stare la presenza della secca può sempre esserci qualche problema, tipo un avaria al timone, insomma sicuramente vi è stata molta imprudenza da parte del comandante. Ah, sicuramente se in zona vi era qualche divieto nessuno si sarebbe preso la responsabilità di autorizzare quegli avvicinamenti.
bisognerebbe immediatamente svuotare i serbatoi, anzi bisognava farlo già ieri l’altro, forse si potrebbe fare senza dover preriscaldare il gasolio pesante. Finora le condizioni meteo erano favorevoli, ma chissà per quanto ancora. Il tizio che era al comando è definitivamente un irresponsabile, ma uno di quelli che al “popolo” piace. Leggi o non leggi, che fai con un problema tecnico (motori, timone, eletronica varia,..) a quella distanza dalla costa? E la natura. Che tizio idiota, come gli assassini che continuamente guidano a tavoletta, chissà quante vite ha già risparmiato il prezzo della benzina invece.
Io questa storia dell’eroismo mica l’ho capita. Noi italiani abbiamo la pessima abitudine di NON valutare i RISULTATI. Posto che Schettino è ingiustificabile, De Falco NON HA OTTENUTO NULLA apostrofandolo . Cosa insisti a fare con una persona in evidente stato di choc? MA credeva veramente che sarebbe risalito sulla nave? Se lo credeva, è un illuso che sbaglia nel valutare ciò che le persone possono dare. Se non lo credeva, è un paranoico che vuole educare in modo punitivo ed assolutamente inutile per le circostanze. Può fare effetto il tono di voce ed il linguaggio imperativo, ma l’altro ha fatto il contrario… RISULTATO ZERO: è questo su cui dobbiamo imparare a valutare: sui risultati.
Il risultato c’è stato e si riassume in quel ‘ora comando io’. Tante cose assurde sono successe quella notte. Tra le altre, la circostanza che non solo non si poteva fare più affidamento sul comandante, ma nemmeno sul comandante in II^ e su altri ufficiali della nave. Tutto questo è assurdo, ma è accaduto. E non era facile da capire. Di sicuro, con un tono più conciliante, sarebbe stato ancor più difficile. Per questo la saggezza popolare ricorda che ‘quanno cé vò cè vò!!!
Se dire “qui comando io” senza che poi non succede nulla è un risultato, siamo tutti capitani… Invece di dire “Qui comando io” al telefono lontano da una barca che sta affondando, la prossima volta il nostro De Falco si preoccupi di vietare PRIMA che le navi passino così vicino… Guarda guarda adesso salta fuori che non è la prima volta , e che è una prassi comune… Ma non lo sapeva, il nostro eroe?
UN DOCUMENTO STORICO DA LEGGERE NELLE AULE SCOLASTICHE PER RICORDARSI SEMPRE; IN OMAGGIO ALLE VITTIME DEL NAUFRAGIO.
@diego: oggi, su http://www.corrieredellasera.it è riportato il resoconto delle prime indagini amministrative svolte sull’incidente. Risulta, in particolare, che, a detta del 3° ufficiale di coperta, il comandante era poco lucido e che ci volle l’intervento della Capitaneria per farlo scuotere e fargli rendere conto che si trovava in una situazione di grave emergenza. Quanto alla vicinanza, la responsabilità della rotta spetta al comandante della nave; in ogni caso, mai nessuna nave s’era mai spinta così vicino all’isola, tranne quelle, ovviamente, che possono entrare in porto. E se una nave è troppo grande per questo può sempre dare fondo in rada a ridossarsi sotto costa. La questione non è se è lecito o meno avvicinarsi alla costa. Accade ogni giorno. Qui, semplicemente, si è voluto strafare per futili motivi, ed è accaduto quel che accaduto. Ma che c’entra la Capitaneria? O lei. diego, avrebbe mai potuto immaginare, prima, una cosa del genere? facile parlare con il senno di poi…
@valenziano: mi trovo completamente d’accordo con te, purtroppo. Infatti le tue osservazioni sono compatibili con le mie. Lungi da me assolvere il comandante. Dico solo che la capitaneria di porto ha le sue responsabilità nell’avere probabilmente accettato una prassi (non regolare, però: qui sta il punto) che nella maggior parte dei casi non comporta problemi, ma che in questo caso è stata fatale. Guarda caso anch’essa, ora, è sotto inchiesta. Vero Valenziano, io parlo con il senno di poi ma tutti lo stanno facendo in questo momento: 56 milioni di italiani le spiegherebbero perfettamente come gestire quella nave meglio di Schettino. Ma dico che è stupido ritenerlo il solo responsabile. E infatti a poco a poco verranno fuori anche gli altri. Solo che, come avviene in Italia, alla fine non pagherà veramente nessuno e quelle famiglie vivranno per sempre nello strazio di avere perso i loro cari nella tragedia. Sarà per loro una magra consolazione sapere che Schettino sulla nave era inadeguato e che De Falco invece seduto ad una scrivania è un eroe.
Io vorrei esprimere una mia opinione personale. A mio modo di vedere, il capitano Schettino è stato pagato, corrotto da chi voleva danneggiare Costa non solo economicamente, ma anche nella sua immagine. E’ stata una tragica messinscena che è sfociata nella tragedia. Ma è stato frutto di un piano calcolato al millimetro. Volevano danneggiare la Costa. Quale occasione migliore dell’inchino? E poi Schettino ha messo in pratica un compendio di azioni…una peggio dell’altra. Sapeva benissimo quello che stava facendo purtroppo. E poi..scommettiamo che non finirà in galera? Per lui la carriera forse è stroncata. Ma non importa. Lui cambierà vita. La sua “missione” è conlusa.
@diego. Veramente, a quel che mi risulta, nei confronti della Capitaneria c’è solo l’esposto a firma dell’avv. Bongiorno, peraltro molto generico sul punto, né potrebbe essere altrimenti. In ogni caso non sussiste alcun elemento per definire irregolare quel che solo ora si definisce ‘prassi’. Finora è solo accaduto che delle navi si sono avvicinate sotto costa fin dove la perizia marinaresca lo consentiva. Nel caso della Concordia si è andato oltre.. ma ai comandi non c’era un ufficiale della Capitaneria. Ricordo che, nel nostro ordinamento, la responsabilità penale è personale.
Invece di prendere a cuore i contenuti della vicenda, c’è sempre qualche cretino frustrato che mette i puntini sulle i, piantatela e siate uomini,le femminucce si comportano in quel modo, parlo in questo modo perché mio papà è nato a Mazara del Vallo e ha conosciuto De Falco e ovviamente difendo i siciliani,il meglio di tutto il sud-italia.
Non si può esprimere nessun pensiero che c’è sempre qualche s……o sul chi-va-là perenne, un bel pellegrinaggio non ti farebbe male, vai a farti le pippe con un asciugamano bagnato, vai.