Ecco le parole del sindaco Felice Errante quando ancora si contano le vittime dei terribili attentati che hanno colpito ieri sera la capitale francese.
È impossibile trovare le parole giuste davanti alle immagini che da ieri sera scorrono davanti ai nostri occhi, imprimendosi a forza nel nostro cuore.
In queste ore si sprecano le analisi e le condanne senza appello da parte di chi aveva compreso tutto e non è stato ascoltato, ma come si legge nella nostra Bibbia,per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
Un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Oggi è il tempo della solidarietà, del dolore e della vicinanza ai nostri cugini francesi. Tutte cose che si manifestano meglio, più che con le parole, con un rispettoso silenzio
Fate quello che dico io ,ma non fate quello che faccio io….
Comprensibile che un sindaco da qualche parte del mondo citi da un testo (pseudo) religioso, e qualche altro sindaco da qualche altra parte del mondo citi da un altro testo (pseudo) religioso.
Silenzio, certo, ma se si vuole citare si citi da filosofie e non da religioni. John Lennon ha pagato con la vita, forse anche per il suo “And no religion too”.
“Imagine”
Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today…
Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace…
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one
Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world…
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one
Per favore, basta citare “Imagine” ogni volta che c’è una tragedia. I morti di Parigi non se lo meritano proprio.
Scrive giustamente Paolo Vites su “il Sussidiario” che “Imagine”, nel suo buonismo ingenuo post hippie (John Lennon la scrisse nel 1971, quando il flower power stava appena cominciando a sfiorire) è piuttosto la canzone del nichilismo assoluto, del vuoto assoluto come unica possibilità di realizzare pace e amore e un mondo senza violenze.
Infatti per arrivare a ciò, alla pace, secondo la canzone è necessario eliminare tutto ciò che da sempre costituisce il cuore dell’uomo e che lo spinge al suo desiderio di felicità: paesi, popoli, culture e soprattutto religione. Senza le religioni cattive che spingono gli uomini da sempre a uccidersi, avremo finalmente costruito il mondo dell’amore. Ma su cosa? Lo stesso Lennon ne era consapevole e ci aveva scherzato sopra, idealmente ripudiandola: “Imagine è virtualmente la canzone ufficiale del partito comunista: è antireligiosa, anticonvenzionale ma la gente l’ha accettata perché zuccherosa”. Sono parole sue!
Ecco: una buona dose di saccarina sentimentale, che è più o meno quello a cui è ridotto oggi il cuore dell’uomo, diventando così facilmente manipolabile da ogni pubblicità televisiva, campagna sessuale, ideologia di turno e non ultimi i fanatici dell’odio assassino che in tanto vuoto si infilano a piacimento. Ogni strofa del brano si apre con una negazione: “Immagina che non ci sia il paradiso (…); nessun inferno; immagina che non ci siano nazioni; e anche nessuna religione; immagina che non ci sia possesso”. Sulle negazioni non si costruisce niente, come niente in effetti costruirono i figli dei fiori.
Quanta acredine, nelle parole di Calcara, verso un ragazzo che non faceva male ad una mosca e la cui unica colpa era di comporre canzoni meravigliose. Ma se il problema per qualcuno é il ‘no religion’ mi permetto di ricordare che chi ha ammazzato a Parigi l’ha fatto urlando la grandezza di un Dio
Il messaggio era quello di Charli Hebdo (e del Dalai Lama e altri) “We shouldn’t be praying for Paris because it doesn’t need any more religion”.
Mi pare di non avere mai letto niente di più maschilista (per non parlare d’altro) della Bibbia, di più in proposito non esprimo.
Per il resto, analisi poco obiettiva di “imagine” a mio parere, anche se “Imagine” è così strazuccherata che quasi assomiglia a una fotonovella, vero. Ma da questo a farla apparire nichilista ce ne vuole. Cosa sarebbe stato se invece di citare “Imagine” (non sapevo venisse citata così spesso, ma come avrei potuto sapere di ciò avendo vissuto per circa 20 anni senza TV?) avessi citato da un testo Zen o Buddhista?
Again, il messaggio era quello di Charli Hebdo “We shouldn’t be praying for Paris because it doesn’t need any more religion”. La religione dei popoli è la paura, e sulla paura si continua, in questo ancora primordiale periodo, a “costruire” o sfruttare per meglio dire. Sono convinto l’umanità supererà anche questo barbaro periodo delle religioni, così come è stato superato il periodo dell’idolatria, e forse si smetterà anche in quel di Castelvetrano di gridare pure nei blog. Una domanda semplice semplice, non essendoci possesso cosa accadrebbe? Semplice, se tutto non appartiene a nessuno, a tutti appartiene qualcosa (sì, vero e certo che non è nella natura dell’umano attuale). Just “one more thing”, tanti figli dei fiori sono poi diventati capitani di aziende, professionals, e altro di simile.
1. Non ho manifestato nessuna acredine. Ho espresso delle idee argomentandole, citando lo stesso autore della canzone. In ogni caso, non far male a una mosca non è condizione né sufficiente né necessaria per essere d’accordo con qualcuno
2. Quando si dice “Bibbia”, se non si è si è in mala fede, bisogna distinguere l’Antico dal Nuovo Testamento. Ora se nell’Antico vi sono riferimenti alla violenza o al maschilismo, niente di tutto ciò si ritrova nel Vangelo, il cui messaggio rivoluzionario, piaccia o no, ha permeato, di là dagli errori degli uomini, la nostra civiltà occidentale. E comunque, mentre della Bibbia si può fare esegesi, cogliendo, ad esempio, il genere letterario o il contesto storico-culturale in cui l’ageografo vive, altrettanto non si può dire del Corano che, secondo i musulmani, è parola immediata di Dio, da lui direttamente dettata in lingua araba, “Dio incartato” per usare una loro icastica espressione.
Detto questo, anche nello spirito di quanto opportunamente ha scritto il nostro Sindaco, considero chiusa la discussione che, eventualmente, ritengo possa continuare in altra sede.
@ F.S.Calcara: peccato. Che Lei non voglia discutere oltre, intendo, perché ce ne sarebbe. A partire dalla convinzione di molti, tra cui immagino Lei, che senza religione non vi sia garanzia di vivere civile. E di quella, di segno opposto, da parte di altri. Forse non molti, é vero. Ma dato che è di Parigi, che si parla, mi pare che abbia fatto benissimo franKo a ricordare che lì si sia detto ” non pregate, per noi, per favore, non è di altra religione che abbiamo bisogno, ma di altro amore per la musica, per i baci, per l’amore..o qualcosa del genere. Detto ieri dai parigini, non 40 anni fa da un hippy ‘ingenuo e nichilista ‘. Saluti a tutti.