Test rapidi a scuola: «L’ordinanza è imminente, il ministro Speranza ha già detto che bisogna passare ai test rapidi negli istituti scolastici». A confermarlo è stata la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervenendo a “Radio anch’io” su Rai Radio 1. «Questo – ha spiegato – ci dà delle possibilità molto più larghe di tamponare, di procedere a controlli più veloci. La scuola è uno dei luoghi da tenere più sotto controllo ma a preoccupare non è tanto il controllo dentro, che è molto elevato, ma quello che avviene fuori».

I test rapidi consentiranno di avere un primo risultato in 30 minuti: si otterrà il responso dei test antigenici contro i due giorni del tampone. L’ultimo passaggio prima della firma dell’ordinanza sarà il via libera del Cts, il Comitato tecnico scientifico che si riunisce oggi e analizzerà la proposta del Ministero. In uno dei punti all’ordine del giorno degli esperti ci sono infatti le «problematiche legate all’esecuzione dei tamponi e all’aumento dei tempi di diagnosi». Sveltire i tempi è una strada obbligata, secondo Speranza, perché in alcune Regioni i casi di contagio tra gli studenti iniziano a crescere e le famiglie sono in allarme: «Dobbiamo correre».

La lentezza nelle analisi tiene in sospeso intere classi, che continuano a frequentare per qualche giorno le lezioni, in attesa che gli organi competenti analizzino il tampone e dicano se uno degli studenti è stato contagiato. Soltanto in quel caso scatta l’isolamento per due settimane dei suoi contatti stretti. Il Commissario straordinario Domenico Arcuri, da tempo, progetta di acquistare una grande quantità di test rapidi – addirittura 5 milioni – e ha portato il suo progetto anche davanti allo stesso Comitato tecnico scientifico.

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