Già ieri le redazioni delle più importanti agenzie di stampa nazionali come Ansa, Adn-Kronos ed Agi, dei quotidiani come Corriere della Sera, Repubblica, il Tempo, la Gazzetta del Sud e la Gazzetta del Mezzogiorno, e di molti portali d’informazione regionali e nazionali si sono messi in contatto con l’Amministrazione per acquisire maggiori informazioni sul contenuto delle missive, riportando poi la notizia.
L’importante scoperta è stata operata dal Dr. Vincenzo Maria Corseri, storico e consulente a titolo gratuito per le attività culturali della Civica Amministrazione, e fanno parte del prezioso lascito documentario e librario alla Città di Castelvetrano Selinunte da parte degli eredi dello storico e drammaturgo castelvetranese Gianni Diecidue.
Le lettere, una spedita da Vinci nel 1867 e due inviate da Caprera tra il 1869 e il 1870, sono ancora in fase di studio e di trascrizione , ma dalla lettera del 1867 si legge chiaramente la sollecitazione di Garibaldi a Fra’ Pantaleo a vigilare sulla solidarietà degli uomini della Chiesa per l’unità d’Italia.
Sono particolarmente lieto dell’interesse che detto ritrovamento sta suscitando a livello nazionale non solo tra gli studiosi ma anche sulla stampa- afferma Errante- nel ringraziare il Dr. Corseri per l’impegno che sta dedicando alla nostra comunità voglio complimentarmi con lui per la preziosa scoperta e voglio rassicurare che presto le tre missive saranno esposte all’archivio storico Virgilio Titone di Castelvetrano.
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chi ci da la certezza che quelle lettere siano autentiche e non un vero e proprio tentativo di inganno?
Un inganno del genere può essere perpetrato solo dallo scopritore... Non mi pare un viso truffaldino, quello del dr curseri...
«Morti fucilati istantaneamente: 1.841; morti fucilati dopo poche ore: 7.127; feriti: 10.604; prigionieri: 6.112; sacerdoti fucilati: 54; frati fucilati: 22; case incendiate: 918; paesi incendiati: 5; famiglie perquisite: 2903; chiese saccheggiate: 12; ragazzi uccisi: 60; donne uccise: 48; individui arrestati 13.629; comuni insorti 1428. Questa è la statistica riportata sul "Contemporaneo" di Firenze del 14 agosto 1861, a pochi mesi dalla "liberazione" del Sud dall'oppressore e l'annessione al regno Sabaudo.»
E bravi Peppiniello e Giacomino!