comune di castelvetranoIl sindaco della città, dr. Gianni Pompeo, ha tagliato stamattina il nastro della struttura che ospiterà i nuovi uffici comunali e che sorge in via Giallonghi, su un area di oltre 51.000 mq confiscati a Francesco Geraci, prestanome di Totò Riina.

E’ stata una cerimonia particolarmente toccante che è vissuta di vari momenti intensi e ricchi di partecipazione emotiva e con una buona partecipazione di pubblico. Erano presenti i sindaci di Castelvetrano, di Alcamo Giacomo Scala e di Custonaci Mario Pellegrino, il neo- presidente della provincia Mimmo Turano, il Prefetto Stefano Trotta, il Questore Giuseppe Gualtieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Antonio D’Angelo, ed i comandanti locali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Commissariato di P.S, rispettivamente Cap. Alberto Cicognani, mar. Giuseppe Interrante e comm. Ernesto Casiglia.

La giornata ha vissuto di due momenti, una prima inaugurazione della sede provinciale del Consorzio Trapanese per lo Sviluppo e la Legalità che sorge in un immobile confiscato alla famiglia mafiosa dei Caruana, che sorge in via Serafino Mannone, a pochi passi dal comando della polizia municipale. Dopo la scopertura della targa che intitola alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la deposizione di una corona d’alloro in memoria dei caduti di tutte le mafie, e l’ascolto di un brano di un discorso del giudice Borsellino si è provveduto al taglio del nastro ed alla benedizione officiata da Don Salvatore Lo Bue, responsabile della comunità Casa dei Giovani.


Ha poi preso il via un corteo con le vetture delle autorità e gli agenti in moto dei carabinieri, della polizia municipale e della polizia che si è snodato secondo un percorso prestabilito che ha condotto ai nuovi locali. Dopo un breve corteo a piedi e l’esecuzione dell’inno di Mameli, a cura della banda F.Mangiaracina, il sindaco ha provveduto a piantumare una rosa nell’aiuola prospicente la nuova sede, intitolando alla Rosa il viale dell’accesso ai nuovi uffici. “ Questa rosa rossa e selvatica vuole simboleggiare il carattere di noi siciliani- ha affermato il sindaco- e l’affido a voi perchè possiate annaffiarla ed accudirla. Questo fiore nato su un terreno confiscato alla mafia diventi il simbolo di quel riscatto che noi siciliani tanto agogniamo- conclude Pompeo- e sono sicuro che presto potremo scrivere la parola fine su questo fenomeno.” Dopo la benedizione del vicario generale della diocesi di Mazara, Don marco Renda, ed il taglio del nastro alcuni degli illustri ospiti hanno portato un breve saluto e poi hanno visitato i nuovi locali.

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