La vicenda riguarda l’azienda più corposa della galassia di società controllate dal socio di Matteo Messina Denaro, Giuseppe Grigoli. Il progetto, con relativo piano industriale è stata spedito in questi giorni a tutte le autorità interessate:dall’agenzia dei Beni Confiscati, al sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, ai sindacati ,alla Lega delle cooperative , all’associazione Libera.
Secondo i proponenti, ad oggi, l’unico modo per far ripartire l’ingente patrimonio della Gruppo 6 GDO , società peraltro dichiarata fallita dal Tribunale di Marsala, sarebbe la gestione in cooperativa, attraverso un piano d’acquisizione e gestione del Centro di Distribuzione di via Partanna, ampio oltre 10 mila metri quadrati, ed il controllo degli oltre 30 punti vendita di proprietà di Grigoli e dati in gestione a varie società, in diversi comuni della Sicilia Occidentale, tutti con il marchio Despar .
Noi intendiamo tornare al nostro lavoro con dignità e professionalità-dicono Gino Sciacca e Mimmo Errante- portavoce del gruppo dei cooperativisti-attraverso una cooperativa, sostenuta nella fase di start up ,dalle varie agenzie istituzionali e con la condivisione di Legacoop e Libera.
La nostra –aggiungono- è una proposta aperta al confronto e a qualsiasi verifica utile, a poter uscire dalla fase di stallo, in cui versano le trattative di cessione del gruppo. L’ intenzione-concludono i due portavoce Errante e Sciacca- è quella di costruire questo progetto con la collaborazione di tutti, anche del Ministro Alfano se è necessario, con l’obiettivo di riportare tutti gli ex dipendenti diretti e dell’indotto a lavorare uscendo dalla mobilità
Il percorso è molto ambizioso. E non tutti , tra i 150 dipendenti diretti, condividono questa scelta. Diversi auspicano la cessione dell’azienda, a prestigiosi marchi della Grande Distribuzione. Per far ripartire la società , pare siano necessari più di 800 mila Euro. Poi ci sono i debiti verso i creditori.
I proponenti la cooperativa in tale direzione, rinuncerebbero ai 4 anni di mobilità, riversando le somme accantonate dell’INPS, nel capitale sociale. Una scelta questa, che farebbe uscire gli ex dipendenti, dal sistema degli ammortizzatori sociali , proiettandoli sul mercato del lavoro. L’altro sostegno, potrebbe arrivare da vari istituti di credito.
Adesso si aprirà il confronto , fermo restando che a tale scelta sono legate sorti di altre società minori che gestivano come affittuari ,i punti vendita di Grigoli. Un sistema, quello disegnato da “re dei supermercati”, davvero ingegnoso. Grigoli, costruiva i punti vendita e poi li affittava a terzi, controllando tutto dal Centro di Distribuzione. Inizia la fase del confronto e la parola passa all’Agenzia dei Beni Confiscati che detiene il controllo del gruppo.
di Filippo Siragusa
per GdS