Per decenni rappresentò il luogo di pellegrinaggio di numerosi fedeli che popolavano la borgata di Torretta Granitola. Ora il vecchio calvario non c’è più ed è ridotto a un cumulo di sfabbricidi. E’ crollato dopo le abbondanti piogge o è stato buttato a terra? Rimane sconosciuta la causa del crollo; in mezzo al vigneto rimangono solo tufo e calcinacci. Scompare così uno dei simboli storici della borgata di Torretta, a Campobello di Mazara. Sin da quando nacque la frazione, a quel monumento a nord del centro abitato si recavano i fedeli nel periodo di Pasqua. Torretta, del resto, ebbe ben presto una sua chiesetta – Maria Ss. delle Grazie – nata già dopo il 1857, quando i fratelli Salvatore e Filippo Di Benedetto costruirono le prime case. A volerla costruire fu il principe Aragona Pignatelli Cortes: tutti i giorni festivi veniva celebrata la santa messa da un Cappellano di Campobello, che veniva nominato pure dal principe. A quel calvario – durante la Settimana Santa – andavano pure i tonnaroti, quando la tonnara era ancora in attività.
Il calvario, insieme al vecchio faro e all’antica torre, è stato per decenni un punto di riferimento per tutti gli abitanti. Infine un’ultima curiosità: Torretta e i terreni adiacenti originariamente appartenevano al territorio di Castelvetrano e, durante i mesi di intenso lavoro, quel Comune inviava un impiegato per riscuotere il dazio-consumo. Soltanto nel 1955 la borgata passò a far parte integrante di Campobello di Mazara.
AUTORE. Max Firreri