Tra la Posidonia e Marinella di Selinunte pare sia nato un connubio irreversibile. Ogni anno, e in modo puntuale, le”alghe”, come le chiamano molti cittadini, si trovano al solito posto, abbondanti e in bella vista.
Anche per questa Pasqua i tanti turisti che hanno scelto gli alberghi di Selinunte hanno dovuto fare i conti con le foglie di posidoniaammassate sull’arenile e con il nauseabondo odore che emettono. A qualche decina di metri dal “salotto” della borgata, dove insistono i diversi tavolini dei bar, utili per la classica seduta vicino al mare con conseguente aperitivo, tocca sorbirsi il solito scenario della posidonia in decomposizione, in attesa che arrivi lo scirocco oppure della solita ruspa che la metta da parte.
Il problema si trascina da decenni. Dai tempi del sindaco Beppe Bongiorno ad oggi, tutto è sempre uguale.
Centinaia di migliaia di euro spesi per ripulire il porticciolo, tonnellate di posidonia prelevata e nessuna soluzione definitiva almeno fino ad oggi. L’amministrazione comunale ha più volte annunciato l’avvio del progetto “Medicot” che dovrebbe risolvere l’annosa questione dell’accumulo delle alghe presente sulla spiaggia dello “scaro”, con l’utilizzo di un macchinario, denominato “macchina trita Posidonia”.
di Filippo Siragusa
per GdS.it
Non solo alghe, sulla spiaggia a ridosso dei bar e ristoranti ci sono diverse imbarcazioni in disuso abbandonate insieme a bottiglie, contenitori, cassette di plastica. VERGOGNA I TURISTI FUGGONO.
Il comune deve intervenire pulire e multare chi sporca.
Non lamentiamoci poi se i turisti non ritornano e dicono che Marinella e sporca.
Signori imprenditori che vivete con il turismo datevi una mossa.
Salve,
ogni anno ritorna il problema della posidonia ed ogni si ripetono i commenti su cosa fare per risolvere il problema dello smaltimento degli accumuli di alghe: la posidonia tra l’altro non é un’alga, ma una pianta che produce ossigeno ed è un indice di mare pulito, quando il fenomeno dello spiaggiamento ha cause naturali. A Marinella, purtroppo, la moria della posidonia non avviene per cause naturali, ma per asfissia dovuta all’eccessiva proliferazione, causata da abbondanza di elementi organici che fuoriescono dal pennello del depuratore. In sostanza le stesse piante finiscono per uccidersi.La soluzione è quella di aggiustare il pennello e/o di rinunciare al turismo balneare e favorire perloeno quello acheologico. Come si chiudo le spiagge alla balneazione e si aggiustano parco ed aree della borgata…..????
Claudio.