Trapani capoluogo della nuova provincia?

Premetto innanzitutto di essere a favore dell’abolizione totale delle province, regionali o meno, e di una riorganizzazione in senso più moderno dello Stato.

Al cittadino, dovendo questi per i fatti della vita prima o poi interagire con lo Stato stesso, in luogo del doversi recare negli uffici periferici dello Stato per lo più localizzati nei capoluoghi di provincia, bisognerebbe offrire la possibilità di recarsi invece in un qualche apposito ufficio comunale, o se non fosse possibile a livello comunale, in una sorta di sportello unico del cittadino intercomunale, comunque relativamente sotto casa.

Oltre a questo, bisognerebbe che venisse semplificato tutto il semplificabile, in modo che diminuisse grandemente, se non del tutto, proprio la necessità di doversi recare in un qualsivoglia ufficio per sbrigare pratiche o altre faccende, ed ad informatizzare l’informatizzabile per permettere di svolgere la maggior parte delle procedure online.

Il governo nazionale pare abbia invece deciso di ridurre il numero di province, promuovendo diversi accorpamenti secondo criteri a mio parere abbastanza discutibili.

Il governo nazionale ha già deliberato su come intenda agire negli accorpamenti, e se il Parlamento siciliano dovesse recepire la norma nazionale come già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, avverrà che ad assumere “il ruolo di comune capoluogo delle singole province” sarà “il comune già capoluogo delle province oggetto di riordino con maggior popolazione residente”.

Se gli accorpamenti fossero quelli ipotizzati in un ormai popolarissimo articolo del Sig. Zermo, cioé ad esempio quello tra Trapani ed Agrigento, il capoluogo diventerebbe Trapani, perché appunto “comune gia’ capoluogo delle province oggetto di riordino con maggior popolazione residente”, e molto probabilmente conserverebbe gli uffici periferici dello Stato.

Un cittadino di Licata che dovesse recarsi in Questura o al Genio Civile a Trapani dovrebbe quindi mettere in conto di passare come minimo otto ore in auto tra andata e ritorno! Otto ore!

Nel caso di accorpamento della provincia di Trapani con Palermo, il capoluogo diventerebbe ovviamente la capitale siciliana, ma dato che nel frattempo potrebbero essere attivate le Aree Metropolitane, che nel caso di Palermo ha un’estensione molto minore rispetto alla preesistente provincia, Trapani potrebbe ritrovarsi a fare da capoluogo di una provincia dal un territorio vastissimo.

Un cittadino di Cefalù che dovesse recarsi in Questura o al Genio Civile a Trapani dovrebbe però mettere in conto di passare come minimo quattro ore in auto tra andata e ritorno, nella peregrina ipotesi di bypassare Viale della Regione Siciliana alla velocità della luce.

Dato che Trapani rischia di essere accorpata soltanto per la mancanza di una quarantina di chilometri quadrati di superficie, basterebbe comunque che Agrigento “cedesse” Menfi a Trapani per farle rientrare entrambe nei limiti. A quel punto questo “salverebbe” certamente Trapani, ma purtroppo Agrigento continuerebbe a rischiare, perché se decidessero invece di accorparla a Caltanissetta, anche quest’ultimo Comune è ufficialmente più popoloso, anche se di pochissimo, per cui il capoluogo diventerebbe Caltanissetta.

Ad ogni modo, fortunatamente in Sicilia sugli accorpamenti dovrebbe decidere l’ARS, o almeno lo speriamo, e personalmente credo che date le dimensioni dell’isola e il lacunoso stato dei trasporti, pubblici e privati, la decisione più sensata sarebbe quella di ridisegnare i confini delle province in modo da mantenere più uffici periferici sia possibile, sempre sperando che prima o poi mettano tutto online.

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  • Anch'io sono favorevole all'abolizione totale delle province. Del resto è la Regione ad avere le più importanti competenze extra-comunali. Al limite si potrebbe decentrare la regione presso i veri centri capoluoghi dell'isola, che sono Palermo, Catania e Messina. Si tornerebbe, di fatto, ai 3 valli pre-borbonici: di Mazara, di Noto, e Demone. Perché no? Ma trapani-agrigento, no, per favore..sa tanto di 'Scasazza' di frassichiana memoria...

  • essendo la sicilia autonoma ,rimarranno tutte e nove..è inutile fasciarci la testa senza essercela rotta.fatta la legge,trovato l'inganno...

  • ...intanto ci stiamo facendo ridere dietro da tutt'italia grazie al presidente Turano che ha proposto a Menfi di unirsi alla provincia di Trapani in cambio dell'unica cosa che può offrire: un posto di assessore provinciale ad un menfitano. Incredibile, vero? Ma lo pubblica oggi il corriere della sera on-line!

  • Anch'io sono favorevole ad una scelta precisa: se le province servono a qualcosa, si conservano tutte e 107, magari riducendone sensibilmente i costi, ovvero imponendo ad essi dei risparmi forzosi, per non far perdere così le indentità locali con gli accorpamenti a volte innaturali.
    Ovvero se per diversa scelta nazionale, si preferisse il federalismo regionale, anche se le regioni costano, spendono e spandono molto di più delle province, allora sono d'accordissimo con l'autore dell'articolo, che vadano abolite tutte, senz'alcuna distinzione, affideando le lore copmetenze e funzioni, ormai molto limitate, equamente ai comuni e, quelle più complesse sovracomunali, alle regioni, senza nessuna disparità di trattamento fra alcune, le graziate dalla mannaia, ed altre, le ghigliottinate dal decreto di revisione della spesa.
    Vi scrivo dalle Marche, per segnalarvi la situazione paradossale, che si sta creando anche nella nostra regione, a causa dello scempio giuridico del comma 4-bis aggiunto all'art 17, che il Governo poteva bene risparmiarsi.
    Forse è frutto delle pressioni congiunte dei comuni capoluogo di provincia interessati dal beneficio divino.
    L'on. Ciccanti a favore di Ascoli Piceno e dell'on. Mastella per Benevento, i quali pur vedendo soppresse le loro province, si vedrebbero per resurrezione dell'araba fenice, il vantaggio insperato di divenire capoluoghi, per qualche migliaio di abitanti in più, rispettivamente delle nuove super-province di Ascoli-Fermo-Macerata, e di Avellino-Benevento.
    Nel caso delle Marche, Ascoli che era già molto decentrata, quando era unita con Fermo, lo diventerebbe molto di più, accorpando pure la provincia di Macerata, ancora più a nord di Fermo, con comuni distanti fino a duecento chilometri dal nuovo Capoluoogo megaprovinciale di Ascoli.
    Qunado all'evidenza fra tre province, disposte in fila una sull'altra, da nord a sud, o vicevesa, è ovvio a tuuti che il capoluogo di quella situata in mezzo, nello specifico Fermo, geograficamente centrale, in posizione perfettamente baricentrica per gli altri due, Macerata a nord ed Ascoli a sud.
    L'indicazione o la scelta del capoluogo di provincia non compere in ogni caso al governo, ma all'iniziativa dei comuni, sentita la Regione, per il dettato esplicito dell'art. 133 della Costituzione italiana, dal quale nemmeno l'esecutivo può derogare impunemente, salvo giusta abrogazione della Corte costituzionale per illegittimità palese del comma 4-bis ed anche dell'art. 17 del decreo n. 95/2012, violando insiem ben cinque articoli costituzionali in un atto solo del provvedimento.

  • IO, INVECE, CONTRO CORRENTE, PREFERIREI CHE SI ABOLISSERO LE REGIONI, FONTI INDICIBILI DI SPERPERO DI DENARO PUBBLICO, PER NON PARLARE DI CLIENTELISMO POLITICO E DI RUBERIE ; PARADOSSALMENTE, GLI UNICI ENTI CHE FUNZIONAVANO, MAGARI MALE, ERANO PROPRIO LE PROVINCE CHE BADAVANO AI TERRITORI (ANDATE A VEDERE IN CHE STATO SONO LE STRADE INTERNE, NON STATALI, IN SICILIA; PEGGIO DELLA PEGGIORE REGIONE AFRICANA; OVVIAMENTE, SENZA OFFENDERE L'AFRICA PER ESSERE ACCOSTATA ALLA SICILIA) !!!

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