Il Tar Palermo le aveva respinto l’istanza cautelare presentata, ora il Cga ha accolto l’appello degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino. La vicenda riguarda Franca Lanceri, sorella di Lorena, la donna vivandiera del boss Matteo Messina Denaro finita in carcere il 16 marzo scorso insieme al marito Emanuele Bonafede. Franca Lanceri è presidente della cooperativa “Cibus” che aveva vinto il bando di assegnazione di un ristorante confiscato e trasferito al patrimonio del Comune. Il bando fu pubblicato dall’ente locale e la cooperativa fu l’unica a partecipare. Dopo gli arresti, però, da parte della Prefettura di Trapani è arrivata un’interdittiva antimafia a carico della cooperativa e così il Comune ha revocato l’assegnazione del bene. Così dapprima il ricorso al Tar e poi al Cga. Quest’ultimo ha accolto l’appello e ora il Tar dovrà entrare nel merito della questione, intanto la signora Lanceri potrà riavere la gestione del ristorante-pizzeria “Cibus” di Tre Fontane.

«Abbiamo dedotto l’erroneità della ordinanza di primo grado innanzitutto nella misura in cui il primo giudice aveva omesso di considerare che il provvedimento interdittivo avesse precluso la partecipazione procedimentale dell’interessata violando una garanzia espressamente riconosciuta in materia dalle modifiche normative introdotte nel 2021», hanno detto i legali Rubino e Marino. I due avvocati, altresì, hanno rilevato «come gli elementi indicati a sostegno del provvedimento interdittivo, al contrario di quanto affermato nell’ordinanza di primo grado, apparivano non rilevanti in termine di maggiore probabilità ai fini della dimostrazione della sussistenza di un rischio di un condizionamento mafioso nei confronti della società».

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