Avrebbe già un volto e un nome chi, venerdì notte, ha sferrato dei fendenti all’addome destro di Gioacchino Montoleone, il giovane di 19 anni di Castelvetrano, ferito durante una serata trascorsa a Tre Fontane. Il ferito, dopo essere stato dimesso dall’ospedale, è stato ascoltato dai carabinieri di Campobello di Mazara che stanno indagando sull’accaduto.

Ad aggredirlo pare sarebbe stato un giovane di Mazara del Vallo che, dopo essersi reso conto della gravità del gesto, si sarebbe dato alla fuga. Le indagini sono in corso per meglio capire anche il movente che abbia spinto il giovane a sferrare le coltellate al Montoleone. Intanto sulle diverse versioni che individuerebbero il luogo dell’accoltellamento, è intervenuto il gestore del lido “Cocoloco”. C’è chi dice che la lite sarebbe iniziata sulla spiaggia, nei pressi della torre saracena.

Altri, invece, avrebbero affermato che sarebbe nata tra gli ombrelloni e le sdraio, in una zona buia del lido. Versione quest’ultima che non trova d’accordo Paolo Truglio, gestore del lido: «Il fatto non è successo all’interno del locale, dove otto telecamere possono smentire qualsiasi ipotesi di bugia manifestata sui social e sulla bocca di chicchessia».

Se esistono davvero i file video perché il gestore non li ha mai consegnati ai carabinieri per chiarire meglio cosa sia successo di preciso quella notte? Gioacchino Montoleone è stato visto salire sanguinante dal lido in direzione della piazza Favoroso, per poi chiedere soccorso al bar “Torre dei Saraceni”. «Il nostro lido – spiega ancora Paolo Truglio – è fornito da 2 buttafuori e da 3 membri dell’Euroopol, per garantire la sicurezza e la tranquillità all’interno del locale; se questi poi non assolvono al loro dovere sarà cura della direzione prendere i dovuti provvedimenti».

Montoleone su Facebook, nel ringraziare chi gli ha prestato soccorso, ha pure scritto di non avere avuto assistenza proprio all’interno del lido: «Sono qui in prima persona a chiedere scusa al ragazzo se non ha avuto da parte della sicurezza del lido le dovute attenzione che meritava», è stata la replica di Truglio.

Quello che è successo venerdì notte, comunque, riattualizza il problema sicurezza per la frazione di Tre Fontane.

La videosorveglianza pubblica è in tilt dagli anni di governo dei Commissari prefettizi: furono loro ad aprire un contenzioso con la Telecom che ancora si trascina con il Comune, ma nel frattempo l’intero sistema per Campobello di Mazara e le frazioni è fuoriuso. Il turno serale per gli agenti di Polizia Municipale, invece, è garantito sino alla mezzanotte.

Oltre quell’orario, seppur durante tutta l’estate si protrarranno gli spettacoli estivi promossi dal Comune, la piazza e la zona del centro della frazione, non saranno presidiati dagli agenti. Un’ulteriore questione è l’arrivo di ragazzi dai paesi vicini che trasformano i bagagliai delle loro vetture in bar ambulanti, portando con loro birra e alcolici, trascorrendo così una serata tra i locali della frazione.

Per la movida è in vigore l’ordinanza sindacale che autorizza la musica nei locali sino all’una e mezza di notte dalla domenica al giovedì e sino alle due e mezzo venerdì e sabato. «Il provvedimento ha l’obiettivo di garantire il giusto equilibrio tra le diverse esigenze degli esercizi e quelle dei dimoranti o villeggianti, oltre che una più efficace prevenzione di situazioni che possono compromettere la pubblica incolumità», spiegò il sindaco Giuseppe Castiglione quando fu emessa. Ma quell’ordinanza, soprattutto tra i gestori dei locali, procurò non poche polemiche.

di Max Firreri
per Giornale di Sicilia

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