Cronaca

Tre migranti al Cpa “Selinus”: «Sono arrivati scalzi e affamati»

Sono arrivati a piedi dopo aver vagato per due notti tra le campagne fra Selinunte, Campobello e Castelvetrano. Affamati e a piedi scalzi. Così oggi tre migranti del gruppo che venerdì sera è sbarcato sulla costa di Marinella di Selinunte è entrato al Cpa “Selinus” di Castelvetrano per chiedere aiuto. «È stato uno dei nostri ospiti a dirci che nel cortile c’erano tre ragazzi che chiedevano aiuto», spiega Antonella Patellaro, assistente sociale del Cpa “Selinus”, la cui responsabile è Caterina D’Antoni. Stamattina si sono presentati presso la struttura che ospita migranti minori non accompagnati: «Avranno avuto 16 anni – racconta la Patellaro – erano disorientati e ci hanno raccontato come sono arrivati qui». Sono stati i tre ragazzi a raccontare che facevano parte del gruppo di migranti che venerdì scorso è sbarcato nel tratto di costa fra la foce del fiume Belìce e Porto Palo di Menfi: «Loro stessi ci hanno detto di aver visto quei corpi senza vita sulla spiaggia», dice Antonella Patellaro.

Al Cpa oggi si sono presentati a piedi scalzi, nonostante uno in mano tenevano scarpe da tennis e due, invece, altrettante paia di ciabatte. «Ci hanno subito chiesto acqua e cibo, li abbiamo fatti sedere dando loro cornetti, dolci e acqua e, nel frattempo, abbiamo chiamato i carabinieri», racconta la Patellaro. Per due giorni hanno percorso a piedi decine di chilometri senza conoscere il territorio. Sono arrivati a Campobello e lì qualcuno gli ha consigliato di raggiungere Castelvetrano. Gli stessi operatori del Cpa hanno chiamato i carabinieri; gli operatori della Croce Rossa Italiana, invece, hanno accompagnato i tre ragazzi al centro di prima identificazione di contrada Milo a Trapani, da dove poi verranno smistati verso i Cpa di prima accoglienza.

Antonella Patellaro (assistente sociale) e Caterina D’Antoni (responsabile) del Cpa “Selinus” di Castelvetrano.

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Max Firreri