
foto d’archivio
La problematica delle circa 500 case abusive a Triscina e dintorni ritorna ancora una volta ad essere oggetto di dibattito nazionale su RAI 1 all’”Arena” di Massimo Giletti.
Non entrando nel merito di quanto dibattuto alla trasmissione televisiva del 29 settembre 2013 da esimi giornalisti ed illustri scrittori in cerca di gloria, i sottoscritti consiglieri comunali, quali rappresentanti istituzionali di questà città, ritengono di dover prendere le difese di questo territorio preservandolo da attacchi strumentali che ne hanno mortificato e leso l’immagine e facendolo ancora una volta passare come luogo vocato alla illegalità e al non rispetto delle leggi.
Pertanto è nostro intendimento manifestare, dissentendo comunque su ogni forma di sciocca strumentalizzazione, il nostro punto di vista sulla nota vicenda siciliana legata al fenomeno dell’abusivismo edilizio ed in particolar modo sulla località di Triscina di Selinunte da taluni definita “ SCEMPIO “.
Sul fenomeno dell’abusivismo edilizio la regione siciliana ha tentato di porre rimedio con l’emanazione delle seguenti Leggi Regionali n° 78 del 1976, n° 15 del 1991 e la n° 17 del 1994.
Giova, da codesto gruppo consiliare, far ricordare che nel maggio del 2011 l’On. P. Ruggirello con proprio disegno di legge n° 725 aveva avviato quel tanto atteso processo di pianificazione meglio conosciuto come “Recupero e valorizzazione delle coste siciliane“ esitato favorevolmente dalle competenti commissioni ma mai giunto all’esame dell’ARS causa l’interruzione anticipata del precedente governo Lombardo.
La “tensione sociale” generatasi dal 22 luglio 2013, e cioè dalla data in cui è stato sottoscritto dalla Procura della Repubblica di Marsala con i sindaci dei comuni del trapanese protocollo di intesa per la demolizione dei fabbricati abusivi già acquisiti al patrimonio indisponibile dei comuni, ha suscitato non poche polemiche e perplessità atteso che il fenomeno dell’abusivismo edilizio sanabile e non, è certamente da ricercare nella mancata attività di pianificazione territoriale protesa alla redazione, stesura e/o revisione di strumenti urbanistici al passo con le dinamiche socio-culturali ed economiche di un vasto e variegato comprensorio come quello castelvetranese.
Riteniamo che iniziare le demolizioni non significa risolvere il problema ………….. ma che probabilmente non basterebbe neanche a placare la “rabbia” su Triscina del Dott. RIZZO !!!
Considerata altresì la complessa e spesso contrastante e contraddittoria produzione di atti e provvedimenti amministrativi emessi in materia di pianificazione e non, che non ha consentito ne consente ad oggi una chiara ed univoca interpretazione della disciplina urbanistica vigente nel nostro territorio, ci sovviene un quesito circa il PERCHE’ dell’inerzia di certa Politica o di certi dirigenti.
Indubbiamente risulta molto più semplice accusare il “cittadino” quale VANDALO e unico responsabile del fenomeno abusivismo, piuttosto che individuare possibili soluzioni da attuare attraverso per esempio l’elaborazione di Piani Territoriali finalizzati alla riqualificazione, tutela e valorizzazione delle coste siciliane e non come è stato fatto fin’ora attraverso l’emanazione dei vari condoni che si sono succeduti negli anni.
Ed ancora, non volendoci comunque sostituire a tutti quegli Organi territorialmente competenti e dai quali i tanti comuni e sindaci siciliani attendono ancora risposte, ci pare opportuno ed oltremodo responsabile puntualizzare quanto pubblicamente dichiarato alla Conferenza Programmatica-organizzativa svoltasi a Giardini Naxos il 28 e 29 settembre 2013, dall’assessore Reg.le al Territorio e Ambiente sig.ra Mariella Lo Bello circa la fattiva e concreta volontà politica espressa dalla maggioranza di governo di advenire ad una “Novella Legislativa” ripartendo da quel disegno di legge n° 725/2011 a firma dell’On. Ruggirello e oggi condiviso dall’intera deputazione che nel Movimento Politico denominato “Articolo 4” interamente si riconosce.
Dichiarazione politica quella dell’assessore Lo Bello che traccia, senza se e senza ma, un percorso politico di alta responsabilità e di piena condivisione di intenti, consapevole che le ingenti “RISORSE” occorrenti per la demolizione delle circa 60 mila case sparse su tutto il territorio siciliano ne decreterebbero l’immediato collasso economico.
Il consigliere 1° firmatario: arch. Bertolino Tommaso
Lo Piano Giampiero Rametta
Martino Francesco
AUTORE. Comunicato Stampa
Ma si insiste ancora? Ma quando vorranno capire che le case a Triscina SONO TUTTE ABUSIVE? E’ già una vergogna che il 90% di esse siano state sanate, NONOSTANTE siano state costruite su dune di sabbia e NONOSTANTE il nostro sia un territorio ad alto rischio sismico. Spero vivamente di no, ma se un giorno arriverà un nuovo terremoto con la potenza di quello del 1968 che colpì il Belice, potremo vedere Triscina rasa al suolo e finalmente la collettività capirà la STUPIDITA’ umana nel NON RISPETTARE le leggi, come se fossero state fatte per fare un torto alla gente. Ai più che ancora NON CAPISCONO, le leggi sono fatte anche per salvaguardare LA VOSTRA SALUTE.
Purtroppo noi siciliani abbiamo la brutta abitudine di non risolvere i problemi, o di non cercare vie alternative. Consideriamo il fatto che vengano demolite queste 500 case, abbiamo risolto lo scempio di Triscina ? Ritengo di NO. Quindi cosa dobbiamo fare ? L’errore è stato fatto ben 36 anni fa dalle allora amministrazioni comunali e regionali, adesso non è giusto far pagare a 500 persone dei costi che non risolverebbero nulla. Meglio utilizzare queste somme per la riqualificazione urbanistica. Non credo sia folle pensare al ripascimento del litorale; capisco che sarebbe un investimento faraonico ma l’Europa non credete lo farebbe ?? Anzi quest’opera porterebbe notevoli benefici al territorio, si creerebbero centinaia di posti di lavoro per almeno un decennio. I privati che volessero investire potrebbero avere una prelazione sull’acquisto dei terreni che si verrebbero a liberare, superando la soglia dei 150 mt fatidici dalla costa.
Meno male che c’è rozz che capisce..la vergogna è che in Italia molti si credono allenatori del calcio e moralisti del ca….
Ho visto un documentario su Venezia, e da quando negli anni ’50 Malamocco subì una violenta mareggiata che fece tantissimi danni alla laguna, è stato fatto un ripascimento di alcune decine di metri che ha creato delle spiagge artificiali, nelle vicinanze dei quali dopo decenni sono nati degli alberghi e b&b. Da allora inoltre non c’è più stata l’acqua alta a Malamocco. Sicuramente l’amministrazione che a Triscina riuscirebbe a fare un’opera del genere sarà ricordata nella storia, e lo sviluppo potrebbe essere inimmaginabile. La mia poi è solo un’idea, ma penso che presentare il progetto alla UE non costi nulla; inoltre risolverebbe diverse cose in un colpo solo: creazione lungomare, sviluppo turistico, tutti i proprietari di case contenti perchè si valorizzerebbe tutto il territorio, sviluppo indiretto di Selinunte e Castelvetrano, creazione di centinaia di posti di lavoro. Perchè non debba essere interessante ? Sulla sabbia hanno costruito intere città negli Emirati Arabi.
Ripeto ciò che ho scritto in un articolo precedente:
Un’opera pubblica si chiama così solo perchè sarà la comunità a usufruirne e non dei singoli privati. In buona sostanza è come se dei soldi pubblici debbano essere spesi per sistemare le case dei privati. In ogni caso, mi chiedo: di quale disastro ambientale si parla in caso di demolizione? La demolizione effettuata a Scala dei Turchi rientra in questa definizione? A me sembra che in quest’ultimo caso ci sia anzi stata una valorizzazione della zone in seguito all’abbattimento. Se andate nel luogo della demolizione oggi troverete sterpaglia… non è il massimo ma la natura ha bisogno dei suoi tempi per riprendersi da un attacco simile. Il disastro ambientale l’ha fatto chi ha costruito in sfregio alla natura e alle leggi. Ricordo inoltre che è un falso problema quello delle demolizioni a macchia di leopardo. Alcune case in riva al mare sono “legali”, è vero, ma sono solo una minoranza. Se si abbattessero quelle insanabili la spiaggia si allargherebbe, non ci sarebbero più degli scarichi diretti a mare (come tanti video e foto dimostrano), ne guadagnerebbe la salute del bagnante, dell’ecosistema e anche a livello estetico sarebbe un bel passo avanti!
Mi scusi ma restò basito da questa comunicato, ritenere lesiva una trasmissione che mette in evidenza una problematica che ci portiamo dietro da più di 40 anni e che nessuna istituzione o classe politica è mai stata in grado di affrontare, anzi è stato usato è strumentalizzato per costruire interessi e carriere politiche. Voi vi sentite lesi nell’ immaggine ? Ma quale immagine, purtroppo l’immagine che ricorre sovente dei miei bellissimi luoghi di origine non sono le dune di sabbia di triscina o i templi di selinunte, ma le opere inaugurate più di una volta e mai completate, l’abusivismo, il favoritismo e le montagne di spazzatura per strada alla bella vista di miei ospiti “Padani” che malgrado tutto hanno saputo cogliere ciò che ci contraddistingue noi SICILIANI. Io si mi sento leso ! ma da tutta una classe politica istituzionale che non ha saputo preservare un territorio annullando di fatto lo sviluppo sociale ed economico e costringendo tantissimi ragazzi ad emigrare che va bene solo per acquisire culture, istruzione e competenze diverse da applicare, se uno vuole, sul proprio territorio.
E’ vero, le demolizioni non risolvono il problema. Consentono, però, di iniziare a risolverlo, finalmente. Quanto all’ on.le Ruggirello, ricordo che dichiaro, candidamente, che aveva acquistato una villa insanabile a Marausa, nel 1991 ed é per questo che proponeva di sanare tutto quello che era stato realizzato fino al 1994. Peccato che era fin dal 1985 che si sapeva che gli immobili abusivi costieri fossero insanabili. Mi chiedo perché la stra-grande maggioranza dei cittadini onesti deve farsi carico dei danni perpetrati da una minoranza sprezzante delle leggi. A Triscina non hanno fabbricato solo i castelvetranesi, ma anche molti belicini. Parliamo di una popolazione di circa 50.000 abitanti. 500 case sono solo l’ 1%.
E’ incredibile come si voglia ribaltare la realtà con l’aiuto di un linguaggio (presunto)altisonante e (sicuramente) populista. Tipico dei politicanti siciliani.
Avete pure la faccia tosta di dire che volete “prendere le difese di questo territorio” ?? Ci vuole veramente la faccia di bronzo per dire una cosa del genere.
Ecco, allora difendiamolo abbattendo almeno all’interno la fascia vitale dei 150 metri: così si difende!
Invece no, loro vogliono “qualificare” che significare dare a questi edificatori selvaggi e illegali anche i servizi e abbellimenti vari magari a SPESE NOSTRE, vero?
Serietà, ecco il modo per dare dignità al nostro territorio nei confronti del resto d’Italia che giustamente si indigna.