Sarà stata la bella giornata o il pensiero ai pranzi di Pasqua, ma sta di fatto che stamattina davanti le attività commerciali aperte a Castelvetrano si sono registrate file di persone. Troppe. Lunghe. Diverse decine di persone, messe in fila indiana, alla distanza di sicurezza ad attendere il proprio turno per il supermercato, la farmacia, la macelleria o il panificio.
L’appello “restiamo a casa” sembra sia passato inascoltato. Le misure restrittive ci sono ma manca il senso di responsabilità delle persone. Soprattutto in questi giorni che precedono Pasqua e Pasquetta. E se per le due giornate di festa il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha imposto la chiusura totale delle attività, per i giorni precedenti (cioè oggi e domani) maggiori controlli sarebbero opportuni per scoraggiare la gente a uscire. Basterà? Non lo sappiamo, ma ci appelliamo a un maggior senso di responsabilità delle persone, perché il rischio del contagio è sempre dietro la porta. Al momento a Castelvetrano risultano otto persone positive al Covid-19.
Nella vicina Campobello di Mazara il sindaco Giuseppe Castiglione ha firmato un’ordinanza che obbliga i cittadini a recarsi presso i supermercati a scaglioni, e cioè nel giorno assegnato per lettera iniziale del proprio cognome. Questo consente così, per ogni nucleo familiare, la possibilità di fare la spesa una volta a settimana. In diversi Comuni italiani sono state attivate misure urgenti per evitare le code ai supermercati. Evitando assembramenti. Sindaco Alfano, perché non farlo anche a Castelvetrano?
Troppe persone che fanno la spesa? Nel comune vicino di Campobello spesa scaglionata?
In India la polizia colpisce a manganellate tutta la gente comune che esce di casa, perfino vecchi e bambini.
Che facciamo copiamo sempre i nostri vicini?
Le restrizioni già esistono e sono abbastanza pesanti, basta solo vigilare che si rispettino, ma non bisogna esagerare con le restrizioni, già in Sicilia se ne sono fatte di aggiuntive rispetto a quelle previste dai DPCM. Capisco le raccomandazioni, ma non bisogna andare oltre, la corda se troppo tesa rischia di spezzarsi.
Concordo con quanto scritto da Salvatore Pisciotta, le regole già ci sono e non sono affatto leggere per cui trovo assurde invocarne di ulteriori e più restrittive (addirittura ci si lamenta che la gente vada a fare la spesa o si rechi in farmacia), ci vuole un po di buonsenso per affrontare degnamente questa epidemia e gli isterismi non servono a risolvere la situazione e neppure a lenire la frustrazione che evidentemente affligge chi richiede ulteriori quanto inutili restrizioni, trasformarsi in psico-poliziotti non serve a scongiurare il contagio.
Auguro a tutti una buona Pasqua