Il giudice Dino Toscano del Tribunale di Sciacca ha depositato le motivazioni della sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste in favore di Fabio Ragona, ex consigliere comunale di Gibellina. Nel procedimento erano coinvolti altri due imputati. Ragona era difeso dagli avvocati Francesco e Chiara Messina. L’accusa ipotizzava una truffa aggravata ai danni del Comune di Gibellina, che sarebbe stato indotto in errore avendo elargito un contributo per la realizzazione di uno stand di prodotti tipici enogastronomici del territorio, nel 2014 durante la festa del patrono della città campana di Casamarciano, gemellata con quella di Gibellina.

La Procura della Repubblica di Sciacca contestava anche il reato di falso per aver l’imputato attestato alla pubblica amministrazione di aver realizzato lo stand promozionale allorquando la pubblica accusa sosteneva che in vero non si fosse in effetti realizzato, così procurandosi un ingiusto profitto in danno del Comune di Gibellina che si è costituito parte civile, difeso dall’avvocato Vincenzo La Torre del Foro di Sciacca. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione. L’ipotesi accusatoria ha ritenuto incompatibile la circostanza di tempo e di luogo del consigliere comunale Ragona che, dopo aver partecipato a un consiglio comunale sino alle ore 22 nel novembre del 2014, si è messo in viaggio con il suo furgone e abbia viaggiato per circa 12 ore sino in Campania per montare lo stand espositivo per la serata. Aver partecipato solo per due sere anzichè per tre di presenza prevista dello stand, smontato anticipatamente per l’inclemenza del tempo, aveva fatto sospettare che il Ragona non fosse mai stato a Casamarciano. «L’istruttoria ha confermato con sufficiente grado di certezza la effettiva partecipazione del Ragona all’evento, non essendo emersi elementi idonei a dimostrare il contrario», con questa affermazione il giudice ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste. «Questo risultato di giustizia arriva solo dopo quasi sei anni di processo penale, un lasso di tempo inaccettabile in un sistema giudiziario che dovrebbe garantire una più celere amministrazione della giustizia penale», ha commentato l’avvocato Franco Messina.

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