Il Tribunale del Riesame di Palermo ha respinto le richieste di scarcerazione per il medico Alfonso Tumbarello e il geometra Andrea Bonafede, cugino dell’omonimo Bonafede che ha prestato l’identità al boss Matteo Messina Denaro per nascondersi durante la sua latitanza. Il Tribunale ha accolto le richieste dei pm Piero Padova e Gianluca De Leo e dell’aggiunto Paolo Guido, respingendo le richieste degli avvocati Giuseppe Pantaleo e Maria Laura Passanante. Tumbarello è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e Falso. Bonafede di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dal metodo mafioso. Secondo i pm Bonafede si sarebbe occupato di ritirare le prescrizioni di farmaci ed esami clinici fatte da Tumbarello a nome del cugino, di consegnare al medico la documentazione sanitaria che di volta in volta il boss riceveva durante le cure.
Al Tribunale del Riesame i pm hanno depositato un video che ritrae il boss Messina Denaro tre giorni prima dell’arresto mentre si aggira indisturbato per le vie di Campobello di Mazara. Dal video diffuso da LiveSicilia.it Messina Denaro viene ripreso mentre a piedi raggiunge la sua Alfa Romeo Giulietta e, una volta a bordo, dal finestrino parla con Andrea Bonafede jr, dipendente del Comune. Bonafede guida la Fiat 600 del Comune che procede in direzione opposta. Si ferma e parla con Messina Denaro. Poi riprende la marcia.