Un protocollo dal nome speranzoso: “La primavera del Belìce”. Sarà firmato sabato 14 (ore 9,30) al baglio Florio del Parco archeologico di Selinunte, su idea del quotidiano “La Sicilia” e che vedrà insieme i sindaci della Valle del Belìce, gli operatori turistici e commerciali, esponenti del Governo regionale e delle associazioni di categoria. Un progetto che vuole proporre l’intero territorio del Belìce nella sua interezza: «L’offerta va coordinata e promossa insieme – spiega dal quotidiano siciliano – il turista avrà così la possibilità di decidere cosa vedere in base alle proprie necessità e scegliere un pacchetto nuovo, unico, della Sicilia 2.0».
La Valle del Belìce ha un forte potenziale attrattivo. Uno dei più forti della Sicilia. Se fosse adeguatamente valorizzato potrebbe costituire un polo turistico di livello internazionale al pari di tante altre località turistiche italiane. Ma perché ciò avvenga è necessaria, innanzitutto, la costituzione di un progetto comune. Un’offerta unica e condivisa. Ecco l’idea promossa da “La Sicilia”. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, Il Destination Management Organization (DMO) è la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione (attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi). Il Distretto turistico Sicilia occidentale di Trapani sta puntando invece nell’offerta “West of Sicily” che facilmente potrebbe comprendere anche il Belìce. L’area vanta anche due parchi archeologici (Selinunte e Segesta) e una zona speleologica (Contessa Entellina con le sue famose grotte) ma anche il Cretto di Burri e il Museo d’arte contemporanea di Gibellina.
AUTORE. Max Firreri