Sarà presentato domani, alle ore 10:30, nell’aula magna del Liceo Classico “G.Pantaleo” di Castelvetrano il libro “Maledetta mafia”, scritto dal giornalista Umberto Lucentini e dalla testimone di giustizia Piera Aiello, di cui il libro racconta la storia e la collaborazione con Paolo Borsellino.
Una storia cominciata 22 anni fa, dopo l’uccisione del marito e del suocero, piccoli boss del Trapanese, e la collaborazione con il giudice Paolo Borsellino, chiamato affettuosamente ‘Zio Paolo’.
Probabilmente sarà presente anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
Il momento di svolta è l’incontro con un uomo che una mattina, scrive Piera: “mi ha preso sottobraccio e mi ha piazzato davanti ad uno specchio, eravamo in una caserma dei Carabinieri”. Quell’uomo è Paolo Borsellino. “Da quando lo ‘zio Paolo’ mi ha piazzato davanti a quello specchio e mi ha ricordato chi ero, da dove venivo e dove sarei dovuta andare, sono diventata una testimone di giustizia. Io non ho mai commesso reati, né sono mai stata complice dei crimini di mio marito e dei suoi amici, gli stessi che poi ho accusato nelle aule dei tribunali e nelle corti d’assise. Quel che è certo è che la mia storia, la mia vita, è stata rivoluzionata dalla morte”, compresa la morte di Rita Atria, sua cognata, che a 17 anni decide di ribellarsi al sistema mafioso, ma dopo l’assassinio di Borsellino non riesce a reggere al dolore e si toglie la vita. Nonostante tutto Piera continua ad andare avanti…