canile-castelvetranoStorie di cani e canili. Di cani abbandonati e di associazioni che cercano di accoglierli e accudirli. Poi, ci sono le leggi, Le regole da rispettare. Regole, che sfuggono , spesso al sentire umano.  

Quella passione che, a vario titolo, motiva tanti “animalisti” e gente comune, ad associarsi  per  prendersi cura dei cani. Poi ci sono i Carabinieri  gli ispettori dell’ASP e le istituzioni locali,  che devono fare rispettare le leggi. Scattano i controlli e nei primi di febbraio vengono posti sotto sequestro  tre aree  verosimilmente adibite a canili e  gestite dalle associazioni.

I sequestri effettuati, riguardano le associazioni animaliste  “Laica” e “Naturamica” ed un allevamento (Casa Carimi).Tutte strutture dove l’amministrazione comunale ,aveva affidato i cani del tanto chiacchierato  canile municipale di via Errante Vecchia, chiuso in modo coercitivo, poiché considerato pure  abusivo. 

Il  sequestro delle arre private,  è stato disposto i primi di febbraio scorso, dopo che i Carabinieri dei Nas e  alcuni veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani , dando seguito  l’accertamento nelle tre strutture interessate, riscontravano evidenti violazioni all’attuale normativa determinando , di conseguenza , il provvedimento di sequestro. La notizia si è saputa solo ieri, perche diffusa da un blog locale .Il servizio d’affidamento per un certo numero  di cani, è costato al comune , nel luglio del 2013, 30 mila Euro.  

I  dati sui ricoveri dei cani non sono ufficiali. Verrebbero indicati accettazioni, presso le strutture, per oltre 100 cani. Sul punto occorrerà sapere dal comune le statistiche ufficiali. Lo stesso vice sindaco, Marco Campagna  prende tempo: “attendiamo- replica Campagna- la relazione ufficiale  delle autorità e successivamente valuteremo quanto riscontrato dai  Carabinieri. Ricordo che si tratta di strutture private dove il comune ha trasferito dei cani recuperati per strada”.   Chiedersi se l’Amministrazione comunale avesse effettuato tutti i controlli prima di affidare il servizio, sembra quasi scontato. Ma occorre attendere l’esito dell’ispezione.

I 30.000,00 Euro  erogati dal comune di  Castelvetrano, sono solo una inezia in confronto alle attività svolte. Sarebbe bastato leggere i precedenti comunicati, dove un semplice calcolo dimostra che i cani a noi affidati sono costati alla cittadinanza castelvetranese meno di 15 centesimi al giorno ciascuno Nel corso dell’ispezione-  aggiunge l’associazione- i NAS hanno trovato i cani in buone condizioni di salute, accuditi, sazi e con gli opportuni ripari. É vero, non abbiamo autorizzazioni, ma non abbiamo nemmeno avuto la velleità di creare un Canile: il nostro era solo uno stallo momentaneo, che lungaggini burocratiche, di cui non siamo né colpevoli né consapevoli, hanno prolungato a dismisura”.

Insomma, l’associazione Laica non avrebbe  mai  parlato di canile, ha chiesto di mettersi in regola e i documenti non arrivano e allora, il comune come mai ha affidato i cani?  La risposta l’attenderemo dalle autorità. Come dire la solita storia di burocrazia. Una storia , in ogni caso,triste  e che forse, non da il giusto risalto a chi, comunque ama gli animali e cerca ad ogni costo, di curarli e non farli morire. Intanto i cani a branchi continuano a gironzolare per la città Spesso vengono avvelenati per il disagio che possono provocare a qualche cittadino insensibile. Adesso  il sequestro e le relative polemiche.  In questa maniera sarà difficile migliorare la qualità della vita e  la custodia dei cani.

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