In Sicilia restano in giacenza, da considerare ormai inutilizzabili, almeno 250 mila dosi di vaccino Covid per un valore di circa 5 milioni di euro, che aggiunti all’ammontare economico delle 700 mila unità scadute tra il 2022 e il 2023, arrivano a quota 19 milioni. Lo si apprende da un articolo di Andrea D’Orazio sul Giornale di Sicilia.

La responsabilità dello spreco non sarebbe imputabile alla Regione Sicilia che le ha ricevute di default da Roma in base al numero dei siciliani residenti e ai contratti stipulati con le aziende farmaceutiche. Il calcolo – si legge su GdS – è stato fatto incrociando i dati relativi alla quantità di siero inoculato durante l’autunno-inverno 2023-2024 con i numeri dei lotti consegnati dal ministero al sistema sanitario regionale per coprire quel periodo. Se le persone che hanno fatto il richiamo o si sono vaccinate per la prima volta ammontano a circa 50-60 mila a fronte di 350 mila dosi di Pfizer ricevute da Roma, al netto di un 10% di fiale, resterebbero ancora più di 250 mila dosi, che nessuno, ormai, userà più visto che quel prodotto era stato «tarato» sulla penultima variante del virus, mentre il sistema sanitario è obbligato a smaltire il nuovo farmaco, distribuito per l’annata 2024-2025, perché rispondente all’ultimissimo ceppo di SarsCov-2.

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