E’ triste scrivere, ancora una volta, di uno spiacevole caso che vede coinvolto il nostro meraviglioso Parco. Questa mattina sono stato contattato da una signora dell’Umbria che ha voluto raccontare la propria esperienza a Selinunte.
Nei primi giorni di febbraio, un gruppo di persone che si trovavano in una nave da Crociera nel Mediterraneo ha pensato di fare un tour in auto tra le meraviglie della nostra Provincia, approfittando della sosta al Porto di Trapani.
La visita al Parco di Selinunte ha regalato tante emozioni al gruppo di turisti, composto da una coppia dell’Umbria e due siciliani. Abbiamo chiesto se erano stati infastiditi dai cani randagi ma durante la visita nessun cane è stato avvistato nell’area archeologica
L’amara sorpresa è arrivata poco dopo l’uscita dal Parco. Una componente del gruppo si è ritrovata diverse parti del corpo ricoperte da punture di insetto. E’ stata lei stessa a raccontarci: “Le punture di zecca mi causano un particolare gonfiore. Dopo la visita a Selinunte avevo almeno 15 punture nel corpo, specialmente sugli arti inferiori. Probabilmente sono stata assalita dagli insetti mentre facevo uso della toilette”.
Imbarazzato ed amareggiato non ho potuto fare altro che prendere nota del racconto di questa turista che ha ribadito più volte di essere rimasta molto colpita dalle meraviglie del Parco di Selinunte ma molto delusa di come viene gestito. “Non è tollerabile – aggiunge – che un gregge di pecore passi all’interno del sito archeologico. Probabilmente sono questi animali che trasportano le zecche”
Abbiamo sentito un medico che ci ha chiarito che non si tratterebbe comunque di zecche in quando questo tipo di insetto dopo aver morso la preda non si stacca facilmente. Le punture, segnalate dalla turista, saranno state causate quindi da un altra tipologia di insetto.
AUTORE. Redazione
Ecco che si sparano cavolate, capisco che ci possano essere insetti e zecche nel parco, ma avere 15 morsi di zecca lo trovo poco credibile ; le zecche quando mordono rimangono attaccate alla pelle e trovo difficile che si stacchino da sole.
Non credo assolutamente che la Signora sia stata morsa dalle zecche. E’ difficilissimo che le zecche si trovino in questo periodo invernale.le si possono trovare in primavera e in estate.
Che la malcapitata turista si sia ritrovata con delle punture sul corpo dispiace certamente molto. Che si tratti di punture di zecche, però, mi pare veramente improbabile. Non dico impossibile, ma il mese di febbraio in Sicilia è uno dei mesi dell’anno più freddi in cui le zecche sono in una fase “dormiente”; chi possiede un cane sa bene che pur portando a pascolare l’animale all’esterno e nell’erba, è veramente improbabile prenderne una in questo periodo anche in assenza di antiparassitario. Sulle modalità con cui la turista dice di esserne venuta in contatto poi, ciò rasenta il “ridicolo”. Le zecche non volano, se dovesse riuscire ad attaccarsene una la si troverebbe aggrappata con gli uncini alla pelle e la si dovrebbe asportare con ogni cautela per non rischiare, rompendo il corpo dell’insetto, una contaminazione col suo sangue che potrebbe essere infetto. Nei bagni zecche non ce ne sono!!! I bagni del parco di Selinunte, al contrario di alcuni altri siti dove il servizio di pulizia potrebbe essere carente, grazie all’intervento del Comune di Castelvetrano ricevono regolarmente il servizio di pulizia con almeno due passaggi al giorno nei mesi di bassa affluenza e quattro o cinque passaggi al giorno nei mesi estivi e di massimo afflusso turistico. Poi, quelle che si prendono nei bagni pubblici casomai si chiamano “piattole” o “pidocchi”, ma non ce ne sono!!! Casomai occorrerebbe verificare se non si tratti di punture di “zanzare tigre” molto frequenti sulle navi da crociera!!! Che le pecore non si debbano far pascolare nelle aree di visita, ciò è certamente vero ma, i terreni a pascolo all’interno del Parco però, servono per il pascolo: perché ciò è scandaloso o addirittura intollerabile? E’ un Parco non un Museo! La “delusione su come viene gestito il Parco” da parte della turista, nonostante abbia ricevuto tante emozioni è contaminata dalla convinzione che le punture siano di zecche provenienti dalle pecore o dai cani dal Parco. Ma nei periodi opportuni, nelle aree di visita, viene praticata la disinfestazione a carico del Comune di Castelvetrano, come nel resto del territorio comunale. Sono certo che le emozioni positive date dall’ambiente naturale costellato dalle strutture archeologiche, rimarranno oscurate probabilmente dalla convinzione sulla provenienza delle punture ricevute, delle quali certamente dispiace. Sono anche certo che a risollevare nella turista l’immagine offuscata del Parco, non basterà dire che oggi sono presenti ben cinque cantieri a finanziamento europeo per circa € 6.000.000,00 di lavori per restaurare, ristrutturare, ripulire, riqualificare, costruire, dotare di nuova impiantistica, ecc.. frutto di lavoro di programmazione, progettazione e esecuzione di quelle persone accusate di cattiva gestione. La cattiva gestione sarebbe stata non essere stati capaci di condurre in appalto quei progetti oggi in fase di realizzazione. Alla possibilità di utilizzare strumenti di finanziamento così a grande scala come quelli dei fondi europei, però, purtroppo, non corrisponde altrettanta possibilità di utilizzare finanziamenti con fondi regionali, perché questi vengono erogato con assoluta insufficienza o non vengono erogati affatto. Il Parco nell’area archeologica di Cave di Cusa (Campobelo di Mazara) vanta una estensione di 46 ettari, mentre nell’area Archeologica di Selinunte è esteso 270 ettari ed è costituito da zone archeologiche puramente monumentali, zone archeologiche non immediatamente individuabili e visitabili, zone a vocazione di pascolo e a vocazione agraria, zone a valenza naturalistico-paesaggistica, con tutto ciò che tale complessità comporta nella sua gestione. Spero che la turista sfortunata si convinca che forse non sono state punture di zecche. Spero che torni in estate e oltre a trovare i lavori che si spera essere ultimati trovando i templi E e C restaurati, un Museo fruibile, un Antiquarium e un santuario e degli isolati dell’acropoli restituiti alla visita con la nuova viabilità, un teatro, ecc.., posa godere del piacere della calda luce del tramonto selinuntino che dipinge di una luce dorata i templi. Il suggerimento è sempre di non strofinarsi nell’erba e di spalmarsi di protezione contro le zanzare!!!
O la Signora in questione è una ignorantona (e al Nord non se ne risparmiano) o è un ignorantone l’eventuale medico o chichessìa che ha diagnosticato le punture di “Zecche”….le zecche!! ahahahahah…..viene solo da ridere.
può essere che la sigra sia stata morsa di li “piddizzuna”.Se così è stato è perchè gli stessi sono ultraterritoriali e non sopportano chi viene da furi zona sparando min….te.
le punture di insetti ricevute dalla sig.ra in questione sono sicuramente dovute alle zanzare tigri che sono attive anche in inverno, spcialmente prima del calar della sera.
Per correttezza ti ricordo che l’umbria è una regione del centro Italia e non del nord.
Vittorio…manco avevo letto di dov’era. Fatto sta che sempre ignorantona” è….
☺☺☺☺☺☺ se lo dici tu.