In piena RECESSIONE economica i soli discorsi che gli italiani si sentono ormai da troppo tempo ripetere dai politici sono le solite ed insignificanti parole mirate a giustificare, senza mai accennare a soluzioni, la paralizzante CRISI quale effetto di un incontrollato aumento della spesa pubblica, piuttosto che dai minori trasferimenti di risorse dallo Stato alle regioni/comuni o di un chissà come, aumento della pressione fiscale con conseguente riduzione dei consumi ect.

Pertanto, partendo dall’analisi di un piccolo centro della Sicilia si è tentato di comprendere quali siano stati i fattori che hanno contribuito a determinare il fenomeno della dispersione insediativa e dunque dell’abbandono dei centri storici, conseguenza anch’essa di impoverimento dei sistemi economici locali.

In tale direzione molti paesi europei e non solo hanno messo in atto politiche per il recupero dei centri storici e per il miglioramento della loro vivibilità, finalizzati:
■ alla dotazione di strumenti finanziari volti al sostegno e al miglioramento dell’attrattività dei centri urbani;
■ all’introduzione di linee guida per l’Housing quale obiettivo principale per il miglioramento dell’accessibilità e dell’offerta di abitazioni per tutte le comunità;
■ alla formulazione di strategie per lo sviluppo di un Piano di Gestione Integrato del patrimonio culturale.

La modernizzazione del sistema distributivo italiano avvenuta nel corso dell’ultimo decennio pone con ancor più forza che nel passato, il problema dei “centri storici” e del ruolo che il settore commerciale può giocare in un processo di valorizzazione e sviluppo degli stessi.
Nel contesto urbano il centro storico assolve ad una funzione fondamentale di identificazione sociale, di riconoscimento di una data collettività con la sua storia.

E’ una funzione che l’offerta commerciale contribuisce in modo sostanziale a tenere viva, costituendo un motivo assai rilevante di frequentazione del centro: la presenza di un’articolata offerta di servizi risulta, infatti, una condizione essenziale per mantenere in vita un elemento a cui vengono riconosciute importanti valenze positive.

Infatti il settore della distribuzione al dettaglio si contraddistingue, come noto, per una tendenza alla concentrazione fisica dell’offerta commerciale, che si determina in modo spontaneo in aree che presentano condizioni di accessibilità privilegiate, di norma costituite dal centro storico e/o da alcune vie commerciali, o in modo pianificato in insediamenti extra-urbani (centri commerciali), che realizzano sotto una “unica regia” ciò a cui le concentrazioni spontanee pervengono attraverso il sommarsi di decisioni di singoli imprenditori.

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