“Ho avuto mandato dai lavoratori di organizzare un incontro alla 6Gdo di Castelvetrano con tutte le parti coinvolte perché si affronti la drammatica situazione dell’azienda confiscata per mafia all’imprenditore Giuseppe Grigoli”: l’eurodeputato Sonia Alfano, dopo l’incontro di ieri pomeriggio con i dipendenti nella sede di Castelvetrano, fa il punto sul destino dell’azienda (192 dipendenti e un indotto che porta a 500 i lavoratori interessati) sequestrata nel 2008 nell’ambito di un’inchiesta sui beni del latitante Matteo Messina Denaro e che ha interessato anche la Grigoli distribuzione srl.
“Bisogna partire da un presupposto, e questo l’ho detto ai lavoratori: non può passare il messaggio che un’azienda confiscata alla mafia sia condannata alla chiusura quando è gestita dallo Stato” spiega Sonia Alfano.
“Auspico quindi che entro pochi giorni possa avere luogo un incontro con gli amministratori della Gruppo 6 Gdo (nominati dalla magistratura per gestire il sequestro e poi la confisca dei beni dell’imprenditore Grigoli), l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati diretta dal prefetto Giuseppe Caruso (che dopo la confisca definitiva del 17 ottobre 2013 ha in gestione l’azienda), i sindacati, i dipendenti, sindaco e vicesindaco di Castelvetrano, il vescovo di Mazara, gli altri esponenti politici (da Beppe Lumia ad Antonio Ingroia a Pamela Orrù) che come me in questi giorni si sono occupati del destino dell’azienda.
I dipendenti hanno lanciato un allarme che merita l’attenzione di tutti: il termine del 17 marzo prossimo potrebbe presentare l’avvio verso il fallimento della ditta di Grigoli, uomo di Matteo Messina Denaro, e da anni ormai confiscata dallo Stato.
La 6 Gdo deve rappresentare soprattutto in quel territorio un modello di crescita sana e non la sconfitta delle leggi dello Stato.
Serve che tutte le parti in causa si parlino e si chiariscano i motivi che hanno portato la situazione della Gruppo 6 Gdo a questo punto.
Il livello di disperazione dei dipendenti è alto, dal momento che ieri uno di loro si è incatenato e ha minacciato di darsi fuoco. Le istituzioni e chi ha un ruolo in questa vicenda deve impegnarsi per difendere il futuro e la dignità dei lavoratori e dei loro familiari.
Palermo 21 febbraio 2014 – Ufficio Stampa on. Sonia Alfano
AUTORE. Comunicato Stampa
Personalmente io come anche i dipendenti del Despar non abbiamo ancora capito il problema. Se un problema si identifica si cerca di risolverlo.
Domanda 1: perchè lo stato deve vendere?
Domanda 2: se lo stato deve vendere; perchè non vende ai gestori che pagavano un affitto a Grigoli, ora allo stato, non posso pagare la stessa rata allo stato?
Fanno un consorzio tipo Coop.
Ditelo chiaro e tondo: c’è crisi la gente non compra e dovete chiudere ci debiti enormi da pagare. Almeno si sa di che morte si debba morire.