Gli elementi monumentali sono adesso percepiti come appartenenti ad un unico spazio dove rigore, ordine, astrazione e qualità architettonica sono i principi a cui tende la composizione.

I vuoti e i pieni, la luce, i materiali, sono elementi atti a creare situazioni percettive assolute negli spazi che si stagliano tra mutevoli soluzioni naturali e artificiali.

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Un filare di alberi segnati da panche e fili di led, lungo la pavimentazione, contribuiscono a indicare il percorso ideale di unione tra le emergenze architettoniche; la luce, simbolo di trascendenza ideale, e l’acqua, ai piedi del monumento dei caduti, portano ad una visione metafisica dello spazio percepito dall’uomo.

I temi del riuso e della ricucitura degli spazi urbani marginali sono qui affrontati come priorità non solo dal punto di vista funzionale ma anche in un’ottica di ricerca di una nuova qualità urbana, così come la riqualificazione dei cortili stessi che ricadono nell’area di progetto.

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Un padiglione multimediale (Lab), posto nel cortile retrostante la chiesa San Francesco, e l’utilizzo di nuove e avanzate tecnologie, sono alcuni degli aspetti progettuali che pongono l’accento su quelle che sono le esigenze della vita contemporanea e di uno sviluppo urbano sostenibile.

Il progetto prevede inoltre il collegamento tra i due poli pedonali, Sistema delle Piazze e piazza Matteotti-Escrivà, attraverso l’asse Vittorio Emanuele che, legandosi alla matrice compositiva, permetterà una maggiore fruibilità pedonale, grazie all’ampliamento della sezione dei marciapiedi.

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AUTORE.   Stefania Bandiera