In un ottica di città contemporanea diventa quanto mai necessaria una politica volta ad una “rennovatio urbis” che dovrà caratterizzarsi non soltanto nell’aspetto meramente quantitativo ma in uno sviluppo qualitativo del progetto urbano, attraverso la cultura degli spazi aperti e delle sue architetture, ridefinendone identità, ruolo e modo di funzionare della città intera.
L’intervento progettuale affronta, nello specifico, il recupero globale dell’area relativa a Piazza Matteotti e Piazza Escrivà, oltre al corso Vittorio Emanuele come asse di collegamento tra queste e il Sistema delle Piazze.
Il progetto ha come obiettivo quello di creare un’area organica, la cui caratteristica primaria è quella di essere percepita come luogo accessibile. Da qui l’ipotesi di pedonalizzazione attraverso il recupero dinamico ed organico di questi luoghi tali da restituirne la loro identità.
Le piazze Matteotti ed Escrivà si connotano oggi come “ vuoti ” all’interno di una maglia edificata, privi di un ruolo identificabile.
La precisa volontà di togliere le masse arboree è dettata dalla condizione di degrado in cui versa l’intera area; degrado che non è soltanto dovuto alla mancanza di accessibilità degli spazi ma soprattutto dalla presenza dei grandi ficus, non più idonei viste le imponenti dimensioni per il contesto in cui si trovano, né permettono di cogliere quei rapporti tanto ricercati dalla componente progettuale; rapporti in cui la percezione dei monumenti è chiave di lettura dell’intervento.
La chiesa di S.Franceso con il relativo convento, il monumento dei caduti e l’ex chiesa di S. Leonardo, rappresentano lo sfondo di un paesaggio urbano in cui l’intervento riattribuisce senso alla loro condizione di emergenza rispetto alla misura del tessuto di base.
L’dea di uno spazio unico e organico si pone qui come principio guida, un principio di riduzione, dove pochi elementi formali sono in grado di ordinare una gran quantità di contenuti, pur nel breve tempo dell’attraversamento; gli elementi modulari che compongono la pavimentazione in alcune parti prendono consistenza materica, diventando panche, in altre alloggio per la piantumazione di essenze arboree che consentono una pausa ombreggiata.
La piazza agisce come luogo di rapporti dove domina la luce di una chiara e netta geometria governata dal silenzio immutabile della materia, ma anche dal rumore dell’incontro e del fluire.
Gli elementi monumentali sono adesso percepiti come appartenenti ad un unico spazio dove rigore, ordine, astrazione e qualità architettonica sono i principi a cui tende la composizione.
I vuoti e i pieni, la luce, i materiali, sono elementi atti a creare situazioni percettive assolute negli spazi che si stagliano tra mutevoli soluzioni naturali e artificiali.
Un filare di alberi segnati da panche e fili di led, lungo la pavimentazione, contribuiscono a indicare il percorso ideale di unione tra le emergenze architettoniche; la luce, simbolo di trascendenza ideale, e l’acqua, ai piedi del monumento dei caduti, portano ad una visione metafisica dello spazio percepito dall’uomo.
I temi del riuso e della ricucitura degli spazi urbani marginali sono qui affrontati come priorità non solo dal punto di vista funzionale ma anche in un’ottica di ricerca di una nuova qualità urbana, così come la riqualificazione dei cortili stessi che ricadono nell’area di progetto.
Un padiglione multimediale (Lab), posto nel cortile retrostante la chiesa San Francesco, e l’utilizzo di nuove e avanzate tecnologie, sono alcuni degli aspetti progettuali che pongono l’accento su quelle che sono le esigenze della vita contemporanea e di uno sviluppo urbano sostenibile.
Il progetto prevede inoltre il collegamento tra i due poli pedonali, Sistema delle Piazze e piazza Matteotti-Escrivà, attraverso l’asse Vittorio Emanuele che, legandosi alla matrice compositiva, permetterà una maggiore fruibilità pedonale, grazie all’ampliamento della sezione dei marciapiedi.
E’ stato infine necessario pensare ad un “ordine del movimento” separando il traffico veicolare da quello pedonale e realizzando adeguati parcheggi in punti strategici.
Si è previsto, nelle vicinanze di questa centralità pedonale, il progetto di un parcheggio multipiano dotato di spazi commerciali, posto in testata alla piazza Escrivà (in sostituzione dal vecchio edificio dell’ hotel Zeus), e di due a raso, garantendo così la massima accessibilità e fruibilità a tutta questa zona e a parte del centro storico.
L’intento di aver sottratto lo spazio al passaggio e alla sosta delle auto, è qui condizione indispensabile per meglio consegnarlo alla dimensione di uno spazio collettivo su cui si stagliano i profili urbani della città.
clicca qui per informazioni sul “Concorso di riqualificazione di piazza Matteotti”
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ma possibile che in tutti questi progetti la linea più seguita è quella di estirpare gli alberi. da quando in qua gli alberi portano degrado, mah..... sono d'accordo se si parla di curarli un pò di più, ma addirittura di estirparli.
infatti!!!questi benedetti alberi nn gli e ne fanno proprio simpatia!!!ma stiamo tranquilli faranno gli alberi di cemento!
Da sempre, trovo molto divertente il modo di scrittura dei reparti marketing dell'architettura. Speriamo non siano anche pericolosi. Perchè bisogna sradicare alberi, non saprei, speriamo non ne facciano legna e speriamo anche che i "nuovi" alberi siano specie adatte al clima del luogo.
paroloni difficili, architettese puro, ma non si affronta minimamente il problema della circolazione.
Che dire,
assolutamente orrendo.
Certo tra un progetto in CAD e la realtà è tutto da dimostrare,valorizzare una delle piazze storiche della nostra città è cosa buona e giusta,ma da come la vedo io troppo vuoto e poco verde!!!
Ma pensare di curare di più gli alberi già esistenti, senza bisogno di stravolgere tutto e cambiare la storia di quella piazza , quegli alberi sono la storia di tutti i cittadini di Castelvetrano e dei paesi vicini. Si le idee moderne sono belle ma deturpano la storia di un paese...............
vergogna togliere gli alberi x che al posto di sistemare le scuole sistema le piazze c vergognati
ome puoi fare prima dice che lui sistemera castelvetrano allora iniziamo bene
il progetto è bello e fatto bene.complimenti.!
ma vorrei sapere anche la viabilità come sarà gestita, visto che parliamo di una zona centralissima con un altissimo passaggio di auto...
gli alberi verranno ripiantati in modo diverso...
questa piazza ha bisogno di aria...
Spero che l'architetto abbia cognizione della responsabilità che si assume nella messa in atto del suo progetto. Personalmente, amando la pittura metafisica, apprezzo il disegno. Ma credo sia molto lontano da ogni reale esigenza dei cittadini. Soprattutto mi chiedo che ne sarà della via Mannone e come si farà a raggiungere il viale Roma salendo da San Giovanni. Avere un po' più di attenzione per il verde e la viabilità non sarebbe male.