Via Piave, parte la protesta: “I lavori non riprendono”

Annunciano una protesta plateale i residenti di via Piave qualora i lavori di pavimentazione della strada, che come altre nel centro storico dovrà passare dall’asfalto alle basole, non riprenderanno al più presto.

Già una decina di giorni fa avevano manifestato malessere per la situazione in cui loro malgrado si trovano in quanto la strada, chiusa al transito ormai da alcuni mesi, è da entrambi i lati delimitata da reti all’interno delle quali si trova l’area del cantiere di lavoro che è fermo da diverse settimane.

Percorribili sono soltanto gli angusti marciapiedi, ma c’è chi patisce molti disagi nel dovere entrare e uscire dalla propria abitazione. Sono in particolare anziani e chi ha problemi motori a ritrovarsi tra mille difficoltà.

Dieci giorni fa i residenti avevano fatto un passo indietro rispetto alla protesta già organizzata in quanto l’assessore alla Polizia municipale Paolo Calcara aveva assicurato che da lì a breve i lavori sarebbero ripresi perchè le somme dovute alla ditta che si è a suo tempo aggiudicata l’appalto erano già in fase di accreditamento. Calcara aveva spiegato che il ritardo nel pagamento all’azienda era da addebitare alla Regione che proprio qualche giorno prima aveva comunque comunicato che aveva a sua volta accreditato i soldi dell’Unione europea al Comune perchè potesse procedere con il pagamento. Al momento, però, i lavori non sono ancora ripresi.

Margherita Leggio
per La Sicilia

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  • Salve, sarei un residente della via Piave e non mi firmo solo perchè intendo rappresentare le convinzioni di tutti i residenti della via.
    Si ritiene che sia a dir poco vergognosa la situazione che si è venuta a creare con i lavori di recupero del centro storico interessanti la via Piave. L'ordinanza comunale approvata in un batter d'occhio il 26.06.13 deteneva un efficacia di 90 gg, pertanto si sarebbe dovuto giungere al termine dei lavori già il 27.09.13. Di fatto invece, nonostante la via Piave fosse stata già interamente smantellata nei giorni a seguire all'aprovazione dell'ordinanza, in via immediatamente successiva la stessa (o quello che ne rimaneva) venne abbandonata per permettere l'inizio ed (in questi casi)il completamento di altre zone limitrofe quali la p.zza Pricipe di Piemonte e il tratto di corso V.Emanuele. Ci si chiede il perchè di questo cambio in corsa e del diverso trattamento nell'esecuzione dei lavori?..forse lì, le proteste delle attività commerciali hanno avuto più considerazione?..non è dato saperlo e sicuramente non è quello che più interessa. Vorrei fare presente, dunque, ai lettori ed alla giunta comunale (con particolare riferimento all'ass. di competenza) che nella via Piave oltre ai moltissimi residenti come me che possiedono box auto sui quali pagano tasse e dei quali sono stati privati nell'utilizzo, risiedono innumerevoli anziani con evidenti dificoltà motorie (a riprova di ciò,vi erano infatti diverse soste per invalidi nella via) che in pratica, sono murati vivi in casa poichè la strada non permette agli stessi (causa marciapiedi rotti e dislivello di più di mezzo metro di questi con la carreggiata)di uscire per reperire anche beni di prima necessità.. essi giustamente ovviano al problema facendo riferimento alla benevolenza di familiari e vicini, anche perchè l'insensibilità dell'amm.zione sul punto continua ad oltranza. Oltre al problema degli anziani si rappresenta ,altresì, che nella via sussistono diverse attività commerciali e studi tecnici che sicuramente è più di tre mesi che non lavorano data la quasi impossibilità di raggiungerli da parte dei clienti. Ora, a fronte di tutto ciò pongo ai lettori(fra cui spero vi sia qualche rappr. delle istituzioni) le seguenti domande:
    1- Un recupero del centro storico non giustificato da esigenze di sicurezza pubblica ma da esigenze di carattere meramente estetico (che personalmente, avendo visto gli altri lavori, ritengo non soddisfatte) avrebbe dovuto e potuto comportare, già in sede di delibera, tali sacrifici di diritti fondamentali dei residenti?
    2- il fatto che sia stato sforato il termine previsto dalla pubblica ordinanza non rende addirittura abusive tutte le barricate ed i mezzi meccanici posti inanzi le entrate delle varie abitazioni?
    3- lo "scarica barile" sulla Regione del mancato accredito delle somme può costituire una valida esimente di responsabilità dell'Amm.zione Comunale per un opera ed una gestione dei lavori quantomeno superficiale che tuttora risultano illegittimamente invasive oltre che abusive?

    Ci si augura che a quanto scritto non seguano ulteriori sterili proclami ma che chi di competenza si attivi per risolvere nel più breve tempo possibile ed ammissibile l'incresciosa situazione che si è venuta a creare in danno di innumerevoli cittadini.
    Cordialità

  • L'intero paese è un cantiere aperto. Nel complimentarmi con l'Amministrazione Comunale per l'intensa attività di lavori pubblici non posso astenermi dall'osservare che le Ditte che si aggiudicano i lavori non rispettano MAI i tempi di consegna senza che ne abbiano la benché minima conseguenza.Il risultato di questi inadempimenti penso sia sotto gli occhi di tutti con certe strade "violentate" e "deturpate" sia in centro che in periferia con riempimenti di terra che sostituiscono l'asfalto e diventano definitivi, lastroni di ferro poggiati su buche enormi che fungono da copertura, terreni liberi adiacenti alle zone dei lavori trasformati in discarica.In certi momenti ed in certi posti sembra di stare in una zona di guerra!!
    Cerchiamo di individuare le responsabilità e facciamo pagare a questi signori la loro incapacità altrimenti avranno sempre l'impressione di essere i soliti furbi in un mondo di ingenui!!
    Saluti.

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Margherita Leggio