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Viaggio nel Pronto Soccorso: locali dimezzati, pochi medici e…

Da un lato l’attuale precaria situazione logistica in cui si trova l’area d’emergenza, dall’altro la carenza di medici e i turni difficili da coprire. La situazione del pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” è quasi al collasso. A rendersene conto è stato anche il Commissario straordinario Vincenzo Spera che, qualche giorno addietro in occasione dell’inaugurazione della sala della bellezza in Oncologia, ha fatto una visita ai locali del pronto soccorso. L’attuale situazione è davvero precaria, perché sono in corso i lavori per l’ammodernamento di alcuni locali e la creazione della camera calda all’esterno. Un intoppo per il passaggio di un cavo dell’Enel ha però rallentato i lavori, ripartiti soltanto qualche giorno addietro.

Sale dimezzate, pazienti in attesa davanti la sala operatoria. Di fatto i locali del pronto soccorso sono stati dimezzati. C’è un’ampia sala per i codici rossi e due piccole stanze sono state allestite per triage e seconda sala per visite mediche. In queste due ultimi vani mancano le finestre e se il medico deve visitare un paziente in barella deve farlo in corridoio perché la barella non entra. Un paradosso. Vige lo spirito di adattamento e la volontà da missione degli operatori.

L’ingresso provvisorio del pronto soccorso è stato creato a fianco la camera mortuaria (al piano -1) e la sala d’attesa dei pazienti si crea ogni giorno nell’area d’ingresso al complesso operatorio e vicino la Rianimazione, zona abbastanza delicata. Il controllo, di fatto, sfugge, seppur all’ingresso al piano inferiore (quello vicino la morgue) c’è un operatore ma i parenti, furbescamente, aggirano lo stop entrando dall’ingresso principale dell’ospedale e presentandosi dietro la porta del pronto soccorso.

I medici in sotto organico. Sull’altro versante, quello dei medici, la situazione s’è fatta difficile. In organico sono rimasti in due più il dirigente dell’Unità operativa. Poi altri medici, per garantire i turni, arrivano dagli altri reparti dell’ospedale, dall’area d’emergenza dell’ospedale di Trapani e poi ci sono quelli a incarico libero-professionale che, di fatto, possono stare in servizio sempre in coppia con un altro collega. All’ultimo bando per 44 posti nelle Unità di emergenza-urgenza, ha risposto un solo candidato che s’è poi rifiutato di accettare. Chi è in organico ha carichi di lavoro quasi allo stremo.

Lavori per la nuova TAC: riunione operativa. L’inizio 2024 per l’area d’emergenza è davvero difficile. A complicare l’attuale situazione dal 15 gennaio ci sarà l’avvio dei lavori per l’installazione della nuova TAC, a poche decine di metri dal pronto soccorso. Si dovrà smantellare l’esistente e collocare un nuovo strumento diagnostico più all’avanguardia. Ma per fare questo saranno necessari lavori murari per schermare la stanza. Così stando le cose, per alcuni mesi non sarebbe possibile effettuare TAC presso l’ospedale di Castelvetrano, esame di fondamentale importanza per il buon lavoro del pronto soccorso. L’eventuale soluzione tampone sarebbe portare al nosocomio la TAC mobile già utilizzata all’ospedale di Marsala per il periodo della pandemia Covid. In caso contrario l’ospedale più vicino con una TAC funzionante è quello di Mazara del Vallo. Se ne parlerà giovedì 11 gennaio durante una riunione operativa che ha richiesto il dirigente del pronto soccorso Giuseppe Giammarinaro.

 

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Max Firreri