Un patrimonio del valore stimato di 38 milioni di euro e riconducibile al capomafia latitante Matteo Messina Denaro ed alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara à stato sequestrato dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Trapani, su proposta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, si lega a indagini che hanno portato all’arresto di esponenti di spicco dell’organizzazione criminale. Il sequestro ha riguardato aziende olearie, attivita’ commerciali, abitazioni, terreni e numerosi rapporti bancari, distribuiti tra le province di Trapani, Varese e Milano.
fonte. AGI
video. BlogSicilia/Gds
Avanti tutta!!!
altre centinaie di famiglie che non avranno più lavoro vista la capacità gestionale dello Stato di tutte le attività fino adesso sequestrate e amministrate. Queste con le altre…
@Peppe
Il fine giustifica i mezzi…
Specialmente se il fine è quello di fare terra bruciata in torno ad un pericoloso delinquente! E chissà di assicurarlo alla giustizia.
@Aldo: intanto hanno fatto terra bruciata, solo intorno a chi si guadagna da vivere e non ha nessuna colpa!
Il fine poteva essere pure, gestire in maniera giusta e non mirare solo allo stipendio! Che colpa hanno gli operai? Lo Stato ora si prenderà cura di loro o andranno ad allungare le liste dei disoccupati e poi dimenticati? E perchè la stessa procedura non viene applicata a chi trafuga 28 miliardi di € ed è magari premiato?
@Anna
potresti avere anche ragione, ma pensa a quanti altri avrebbero potuto avere un lavoro senza la zavorra della mafia! Ricorda che quella di Grigoli come altre imprese si sono sviluppate con proventi illeciti con denaro macchiato dal sangue…
Certo i lavoratori non hanno nessuna colpa, ma che devono fare le forze dell’ordine???
ma alla fine i castelvetranesi coinvolti chi sono?