Sarà capitato a tutti di partecipare ad una festa all’aperto e di trovare, tra gli addobbi e le decorazioni, tanti bei palloncini tenuti insieme da nastri colorati. Oppure, da bambini, di ricevere in regalo dai nonni la mattina di Pasqua un bel palloncino con la forma del nostro personaggio preferito dei cartoni animati. Non tutti, però, ci siamo chiesti forse cosa succede se questi palloncini vengono più o meno accidentalmente dispersi nell’ambiente. E invece sarebbe opportuno farlo, prestando quindi la massima attenzione affinché il palloncino, riempito con l’elio, non si sfili dalla sua composizione o sfugga dalle mani dei bambini, volando via.

Il motivo è presto detto: da uno studio effettuato a livello internazionale, infatti, risulta che i frammenti di palloncini e dei nastri colorati che li trattengono sono uno dei rifiuti marini più frequentemente ritrovati nei nostri mari. A causa dell’inquinamento e del pericolo che i palloncini pongono alla vita della fauna marina, i lanci massicci sono vietati in molti Stati europei ed extraeuropei. Un palloncino che si lacera e galleggia, infatti, può assumere la forma e le sembianze di una medusa o di un calamaro, cibi preferiti dalle tartarughe e da altre specie marine.

A seguito delle indagini autoptiche effettuate su tartarughe, delfini, capodogli e diverse specie di pesci e uccelli sono state ritrovate nel loro stomaco resti e frammenti di tale tipologia di materiale e non è un caso che negli ultimi anni sono stati sempre più numerosi i fenomeni di spiaggiamento di tali specie marine sui nostri arenili, sia a Marinella che a Triscina di Selinunte.

Per questo motivo il Sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, ha firmato un’ordinanza che prescrive “il DIVIETO di utilizzo, su tutto il territorio comunale, di nastri colorati e palloncini in gomma o materiale similare e riempiti con gas più leggeri dell’aria senza qualsiasi apposizione di un oggetto di peso sufficiente tale da contrastare la capacità di sollevamento del palloncino, ciò al fine di evitare che gli stessi, sollevati in aria, ricadano poi sulla superficie marina sotto forma di rifiuto e vengano ingeriti dagli animali marini causandone la morte”.

Ai trasgressori dell’ordinanza sarà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 ad € 500,00, secondo la gravità del fatto, ai sensi dell’art. 7 bis del D.lgs. n. 267/2000 come introdotto dall’art. 6 della legge n. 3/2003.

 

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