gianni pompeo

«Un gesto vile da condannare due volte: in primo luogo perché colpisce un giovane imprenditore della nostra comunità e, in secondo luogo, perché è rivolto nei confronti di chi in prima linea ed esponendosi ha condannato la mafia e i boss latitanti, a partire da Matteo Messina Denaro».

Lo ha detto l’ex sindaco di Castelvetrano Gianni Pompeo, esprimendo la propria solidarietà al giovane imprenditore Vincenzo Italia di Castelvetrano, al quale sono stati tagliati 600 alberi di melograno.

Pompeo, in una intercettazione finita agli atti del processo alla mafia del Belice, è stato definito da castelvetranesi oggi detenuti, “un morto che cammina”.

L’impegno deve essere la condivisione corale concreta dei percorsi sulla legalità – ha detto ancora Pompeo – sennò la sensazione è quella di una eccessiva debolezza e di una eccessiva esposizione delle persone che conducono questa battaglia che rischia così di lasciarli soli». «È un atto intimidatorio che preoccupa – ha detto Pompeo – perché nel territorio di Castelvetrano la forte e pericolosa presenza mafiosa con arroganza continua a intimidire i soggetti sociali e privati che in questi anni hanno condotto una battaglia per la legalità.

Vincenzo Italia, sino a qualche anno addietro liceale, è stato uno dei fondatori di “I love legalità”, il movimento nato proprio durante la sindacatura di Pompeo, che ha condiviso in pieno il percorso dei giovani. «Alle autorità competenti chiediamo che in tempi brevi possano dare le giuste risposte e al giovane Vincenzo Italia l’invito a continuare nel suo percorso di legalità e denuncia che ha contraddistinto in questi anni il movimento “I love legalità”».

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