Si chiama “Xeniahome” l’ultimo progetto di Giancarlo Filardo, giovane imprenditore tornato a Castelvetrano e pronto a investire. La sua avventura è nata nel 2013, quando ancora studente fuorisede decise di prendere in mano il destino del “palazzo” di famiglia in via Garibaldi, con una collezione frammentata di ruderi che poco a poco ha acquisito e curato. «Da figlio di commercianti del centro storico, e avendo seguito in prima persona la sua morte per asfissia, trovavo e trovo doveroso provare a fare di meglio», spiega Giancarlo. I lavori di ristrutturazione sono durati cinque anni, «è stato un periodo sofferto, costellato di imprevisti in cantiere e impedimenti burocratici tragicomici», dice Filardo. Oggi è nato “Xeniahome”, uno spazio polifunzionale pronto a ospitare diverse attività produttive a tema ospitalità e valorizzazione del territorio. «Il primo passo è stato creare dei posti letto ben curati e integrati con caratteristiche moderne quali rete mesh in tutto lo stabile, smart tv, riscaldamento da fonti rinnovabili, filosofia zero waste, spazi per smartworking per gli ospiti, programmazione di percorsi guidati e transfer su richiesta», spiega Giancarlo Filardo.
Ma c’è di più: «A partire da novembre proveremo qualcosa di qualità a tema enogastronomico», spiega Giancarlo. Un’iniziativa, quella di “Xeniahome” che punta alla valorizzazione del centro storico della città: «Non esiste una Castelvetrano da vivere. Siamo pieni di attrattori, talvolta anche dimenticati e chiusi col lucchetto, ma non abbiamo collettivamente idea di come trarne beneficio, né siamo mai riusciti, al di là di qualche coraggioso che tiene ancora botta nel settore dell’ospitalità, a trovare un’identità o un’offerta comune al passo coi tempi» è l’amara analisi di Giancarlo Filardo
Sui giovani Filardo pone tante speranze: «Loro possono fare tanto: riqualificare spazi disastrati, creare attività produttive e offrire posti di lavoro se ne hanno la possibilità, partecipare alla vita pubblica, interfacciarsi con l’amministrazione, vivere gli spazi esistenti, spingere per il cambiamento e per forme di modernizzazione civica e strutturale. Tutto questo semplicemente vivendo qui. Questa città aspetta solo di essere ripresa».